Il Recovery plan sia un’opportunità di crescita anche per le zone monmtane abruzzesi. Si faccia finalmente la strada transcollinare “per tornare a parlare di nuove possibilità di sviluppo e integrazione monte-valle. La proposta è del Movimento difesa delle zone interne.
Secondo il presidente, Domenicangelo Litterio, “le risorse disponibili, se ben allocate, possono decidere lo sviluppo della Regione e dei suoi ambiti territoriali. In questo caso è importante vedere la ‘visione’ della politica regionale rispetto alla necessità di riequilibrare (ora che ci sono le risorse) le condizioni socio-economiche tra le diverse zone”. Ma il piano varato dalla Regione Abruzzo “si riferisce alle zone interne per aspetti parziali e limitati: un milione e mezzo per lo sviluppo della zootecnia, altrettante risorse per il sistema viario e varie altre indicazioni che potrebbero anche riguardare le aree interne, ma sono generiche nella loro indicazione per temi.
Le aree interne hanno bisogno di maggiore ‘sostanza’ e programmi di vero cambiamento rispetto alle presenti disuguaglianze. Il Movimento ritiene che, per esempio, può concretizzarsi la fine dell’isolamento di Comuni interni e il loro progressivo inserimento nella dinamica economico-sociale, con la realizzazione della strada transcollinare o dorsale appenninica in territorio abruzzese, già a suo tempo approvata dai sindaci e rimasta lettera morta.
E’ compito degli amministratori, a tutti i livelli, verificare la possibilità di realizzare un’opera risolutiva per tornare a parlare di nuove possibilità di sviluppo e integrazione monte-valle. Sembra di moda chiamare in causa le aree interne per giustificare scelte che riguardano, invece, il proprio particulare.
Se si apre un’azienda nella zona costiera, con automatico e conseguente richiamo di manodopera ed ulteriore impoverimento delle zone interne, è pretestuoso sostenere che l’iniziativa va a vantaggio ‘dell’intero territorio’; se si ottiene il lodevole impegno di aumentare la portata d’acqua della diga di Chiauci, è improprio sostenere che questo evento va a ‘vantaggio di tutto il territorio’, come se l’acqua, nel suo percorso verso la costa, sia utilizzata anche nel tratto alto e medio vastese trignino.
Tu non puoi dire che assicuri il diritto alla salute nelle zone interne e poi ridimensioni il 118 e lo attivi senza medico a bordo in una zona montana e disagiata.
Questo è il tempo delle opportunità se è anche il tempo della coerenza. E del coraggio. I cittadini e gli amministratori devono trovare la loro forza nell’unità nel perseguire gli obiettivi del nuovo sviluppo possibile”.
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