“Creare dal nulla una località turistica unica per caratteristiche e valenza che attiri oltre al turismo locale e nazionale anche un turismo internazionale”, possibilmente di lusso. Fa discutere “South Beach”, una vera e propria città da costruire ex novo in territorio di Montenero di Bisaccia nella fascia tra il mare e l’autostrada A14.
Il progetto è stato presentato più di un anno fa dall’imprenditore canadese George Cohen all’amministrazione montenerese (il quale sarebbe in contatto con altri investitori cinesi). A leggere le carte si potrebbe pensare a un pesce d’aprile: 127 torri con un’altezza variabile da 8 piani a ben 25 piani, 200 ristoranti, 4 alberghi, un centro polifunzionale, 18 stabilimenti balneari, 17 ville signorili e canali navigabili per raggiungere i propri alloggi con piccole imbarcazioni da ormeggiare sotto casa.
Come spiegato in premessa, il target di riferimento è il turista di lusso che qui soggiornerebbe “per periodi più lunghi di una semplice vacanza” usando “questa residenza come hub per la visita dell’Italia ma anche dei suoi viaggi nel mondo”, “un’oasi affine ai suoi habitat abituali ma in Italia, in cui sentirsi a casa e al tempo stesso godere delle particolarità del bel paese in termini turistici, gastronomici, paesaggistici e ambientali”.
[ant_dx]IL PROGETTO – Sfogliando la relazione presentata dal proponente, si percepisce dalle prime pagine che un simile progetto stravolgerebbe completamente questa parte di costa. Basti pensare solo alle più alte delle citate torri (che ospiterebbero residenze stabili e turistiche): ne sono previste 23 da 20 piani e 16 da 25. All’interno del “South Beach” ci sono poi locali commerciali di piccola distribuzione, un centro commerciale, centri medici d’eccellenza con particolare propensione al benessere ed all’estetica, campi da golf, ristoranti, alberghi ecc.
I numeri sono enormi: un investimento da tre miliardi di euro, cinque milioni di metri cubi, 6mila lavoratori coinvolti per la realizzazione e 2mila occupati stabilimente una volta terminata la costruzione e ben 11218 alloggi. Inoltre, nei documenti si cita anche un’area di circa 300 ettari a 4 km dalla zona dell’intervento sulla quale progettare un aeroporto.
Tanti i nodi da risolvere a partire dai Siti d’Interesse Comunitario all’erosione marina (nel progetto sono citati interventi di ripascimento) passando per la Statale 16 che il proponente prevede di far arretrare come da piano regolatore comunale. I lavori sono indicati in partenza nel 2022, da concludersi quattro anni dopo.
LE REAZIONI – Le intenzioni del mega-investimento, come detto, erano state avanzate da Cohen già al precendente sindaco montenerese Travaglini. L’attuale primo cittadino, Simona Contucci – la stessa che, da assessore, proponeva qualche anno fa l’istituzione della riserva naturale della foce del Trigno – ha detto alla testata molisana primonumero.it che dovranno essere i cittadini a esprimersi sul tema ammiccando alle citate eventuali ricadute occupazionali e riconoscendo una certa preoccupazione per l’impatto delle opere previste [LEGGI]. Il primo cittadino ha chiesto alla Regione di istituire un tavolo tecnico con tutti gli enti coinvolti che sarà convocato prossimamente.
Se una parte dell’opinione pubblica si mostra sedotta dalle condiderevoli ricadute occupazionali, non manca chi è preoccupato per l’impatto che un progetto simile avrebbe sull’intera costa molisana e non solo. Tra gli aspetti più importanti da valutare c’è poi la sua reale capacità attrattiva in una zona che da tempo cerca di puntare su tutt’altro tipo di turismo – in linea anche con i territori molisani e abruzzesi fatti di minuscoli e caratteristici borghi, natura e ritmi slow – per evitare di restare con una cattedrale nel deserto da oltre 11mila alloggi.
Il comitato molisano CostaVerdeMareNostrum ha espresso la propria contrarietà a tutti gli organi competenti sollevando numerose criticità di tipo urbanistico (consumo di suolo), paesaggistiche, ambientali, culturali, idrogeologiche e sismiche.
Il progetto faraonico suscita timore anche al di qua del Trigno. Il coordinamento Tu.Vi.V.A. lo boccia su tutta la linea: “Sarebbe una colata di cemento epocale, per giunta in un Sito di Interesse Comunitario. Ben 5 milioni di mc di cemento andrebbero a coprire un’area vergine e bellissima di ben 160 ettari lungo la costa molisana nel comune di Montenero di Bisaccia. La delibera della regione Molise che esprime plauso all’iniziativa è un atto allucinante, parlando addirittura di sostenibilità per grattacieli alti 25 piani alla foce del fiume Trigno. Si tratta del peggiore assalto alla costa Adriatica degli ultimi 50 anni, alla faccia delle continue chiacchiere sul consumo di suolo zero. Una follia consumare decine di ettari di patrimonio ambientale con effetti gravissimi per il paesaggio per decine di chilometri. Dal belvedere di Palazzo d’Avalos di Vasto la vista si aprirebbe su enormi cubi di cemento visibili da tutta la costa. Se l’iter dovesse proseguire daremo battaglia in tutte le sedi assieme alle associazioni molisane. Non si provi, poi, a puntare a ottenere 1-2 milioni di mc partendo da 5 milioni. Lì l’unica alternativa è zero cemento e proteggere la natura. Tra l’altro è un’area costiera a fortissimo rischio erosione anche a causa dell’innalzamento del mare causato dai cambiamenti climatici. In realtà sarebbe uno scandalo nazionale e internazionale che interesserebbe le autorità europee”.