Domenico Mattucci è stato rimosso dal ruolo di presidente della cooperativa La Rondine di Lanciano coinvolta nell’inchiesta sul presunto appalto pilotato della Asl di Pescara. Mattucci è stato arrestato dalla guardia di finanza insieme alla coordinatrice Luigia Dolce e al primario del dipartimento Salute mentale di Pescara, Sabatino Trotta, che poi si è tolto la vita nel carcere di Vasto.
Dopo gli arresti della settimana scorsa, il cda ha provveduto a nuove nomine designando Alberto Giuliani nuovo presidente della cooperativa. Questa, nata a fine anni Novanta a Lanciano, si occupa di assistenza socio-sanitaria riabilitativa a carattere psichiatrico, cure domiciliari integrate e gestione di residenze sanitarie per anziani e disabili. Attualmente conta 650 dipendenti e 10mila assistiti distribuiti in cinque regioni: Abruzzo, Lazio, Veneto, Piemonte e Lombardia. L’appalto finito nel mirino della magistratura ammonta a oltre 11 milioni di euro e riguarderebbe proprio la gestione di alcune strutture.
[ant_dx]Dopo la bufera che ha investito la cooperativa facente parte del consorzio S.G.S. (che si è dichiarato estraneo ai fatti, LEGGI), c’è timore per il futuro tra i dipendenti.
Oggi, il neopresidente Giuliani ha rotto il silenzio e ha annunciato un’indagine disciplinare interna: “Il silenzio è stata ritenuta la scelta più giusta, perché è difficile parlare, commentare quando ci si sveglia con una notizia che lascia attoniti e sgomenti, addolorati e impotenti. Siamo abituati a far fronte a situazioni delicate e complesse; il nostro lavoro, proprio per la sua specificità, richiede oltre alla professionalità, pazienza, dedizione e spirito di servizio, soprattutto la forza e il coraggio di non lasciarsi abbattere quando ci sono difficoltà che sembrano insormontabili. Ora dobbiamo raccogliere tutte le nostre energie, affidarci alle nostre competenze e andare avanti, con maggiore determinazione proprio per dimostrare, semmai ce ne fosse bisogno, che mai siamo venuti meno ai nostri impegni. Sappiamo che questo è un brutto momento, ma siamo anche consapevoli di quanto la cooperativa ha costruito negli anni e dei risultati conseguiti. Siamo preoccupati per il futuro di centinaia di famiglie e per i nostri assistiti. Lo scorso 8 aprile abbiamo tenuto un CdA urgente, rimuovendo dalla carica il precedente presidente e avviando al tempo stesso un’azione disciplinare interna. Contestualmente è subentrato Matteo Giancristofaro come nuovo consigliere di amministrazione. Inoltre abbiamo già provveduto a convocare l’assemblea dei soci per ratificare il nuovo consiglio d’amministrazione”.
“Abbiamo anche provveduto a dare procura all’avvocato Sergio Della Rocca per difendere gli interessi della cooperativa. Sono più di 600 i dipendenti – conclude Giuliani – e 10mila i nostri assistiti ai quali è doveroso continuare ad assicurare servizi essenziali, fondamentali. Questa la volontà mia e di tutto il CdA, che si prosegua sia nei rapporti con i soci e dipendenti, sia nello svolgimento delle commesse attualmente in corso e nei rapporti con le stazioni appaltanti. Per quanto riguarda l’appalto di Pescara, se la magistratura prenderà provvedimenti in merito, noi ci adegueremo, confidiamo nel percorso della giustizia e siamo a disposizione, se necessario, nella massima trasparenza”.