Dodici anni dopo L’Aquila si ferma per ricordare la notte del 6 aprile 2009. Una notte che ha segnato la vita degli aquilani e degli abruzzesi, che ha strappato alla vita 309 persone, morte sotto le macerie dopo la scossa di terremoto delle 3:32. Anche quest’anno le restrizioni imposte dalla pandemia hanno ridotto la cerimonia del ricordo ad un breve momento con una partecipazione ristretta. Ma non per questo la notte del ricordo è stata meno sentita.
Davanti alla chiesa di Santa Maria del Suffragio è stata accesa una simbolica fiaccola, alla presenza del cardinale Giuseppe Petrocchi – che nel tardo pomeriggio aveva celebrato la messa in cui sono stati letti tutti i nomi delle vittime- del sindaco Pierluigi Biondi e dei rappresentanti delle forze dell’ordine. Trecentonove rintocchi di campana hanno ricordato le trecentonove persone che da quella notte non ci sono più mentre un fascio luminoso si è stagliato verso il cielo.
Oggi la città continuerà a vivere il suo ricordo. Al Parco della Memoria è stato posizionato un lenzuolo con i nomi delle 309 vittime dove tanti cittadini si stanno già recando per rendere omaggio.