La messa di Pasqua tradotta nel linguaggio dei segni. È l’iniziativa della parrocchia di San Nicola a San Salvo per “abbattere la barriera della sordità e consentire agli ipoudenti di comprendere le parole che vengono proclamate”. Domenica 4 aprile, la celebrazione delle 11, trasmessa anche in diretta, sarà tradotta nel linguaggio dei segni dall’interprete LIS Andreana Cioffi.
“I giovanissimi di Azione Cattolica che hanno proseguito i loro percorsi formativi on line – spiega don Beniamino – quest’anno hanno riflettuto molto sull’importanza del linguaggio, su come attraverso le parole ed i gesti si può donare amore, generare accoglienza, contagiare tenerezza e misericordia. In uno dei loro incontri su Meet hanno ascoltato la testimonianza di Andreana (interprete LIS) e sono rimasti colpiti da come ancora oggi esistono delle barriere per alcune disabilità e di come se ne parli poco; cosi nasce l’idea: potremmo tradurre anche noi le celebrazioni più importanti nel linguaggio dei segni.
Non siamo i primi – ci tiene a precisare il parroco di San Nicola – già l’arcivescovo di Milano, Mario Delpini, nella lettera pastorale per l’anno 2019-2020 ‘La situazione è occasione’ aveva invitato a incoraggiare quelle attenzioni che favoriscono la partecipazioni alle liturgie a tutti: ‘Come può essere attraente una celebrazione se ci sono ostacoli per chi vuole parteciparvi?’ ed anche nella nostra Diocesi di Chieti Vasto ci sono state altre esperienze simili; ma abbiamo voluto dare comunque una testimonianza di vicinanza e coraggio nella promozione dell’abbattimento di ogni tipo di barriera“.
“È un semplice gesto denso di significato però: non ci sono barriere che non si possono abbattere, non ci sono cuori a cui Dio non parla con amore. Gesù muore e risorge per ogni uomo nei secoli. È questo l’annuncio della Salvezza e della Speranza che va ‘gridato’ al mondo in ogni lingua e con ogni gesto. L’unico alfabeto? Quello dell’amore”.