“Sei stato instancabile e generoso“. È monsignor Decio D’Angelo, nel suo messaggio al termine della celebrazione funebre a Santa Maria Maggiore, a racchiudere in due aggettivi l’essenza della vita di Valter Marinucci, scomparso improvvisamente ieri a 56 anni.
Nel momento dell’ultimo saluto terreno sono tanti i messaggi che lo ricordano con affetto come confratello della Sacra Spina e Gonfalone, cerimoniere della parrocchia, educatore di Azione Cattolica, presidente dell’associazione Amici del Toson d’Oro e persona di gran cuore, che ha sempre donato il suo tempo agli altri.
“Oggi dobbiamo stringerci gli uni gli altri, perchè è una comunità in lutto: siamo noi, quei fratelli, quegli amici che Valter frequentava – ha detto il parroco Don Domenico Spagnoli nell’introdurre la celebrazione -. Ci sentiamo tutti, oggi, chiamati a trasformare questo affetto. Vorrei abbracciarvi nel Signore consapevoli che Valter stava bene qui e si ritrova in questa casa come un fratello che ci chiede preghiera. Ad unirci a noi ci sono tanti che hanno manifestato la vicinanza nella preghiera, i vescovi che ha incontrato, monsignor Menichelli, monsignor Santoro, i tanti sacerdoti che lo hanno amato e conosciuto, i presidenti di Azione Cattolica che si sono succeduti, tutti coloro che hanno avuto Valter come animatore ed educatore”.
Monsignor Bruno Forte ha inviato un messaggio in cui ricorda Marinucci come persona “conosciuta e apprezzata da tutti per la sua testimonianza, l’accoglienza e la disponibilità che a tutti riservava. Possa ora partecipare alla gioia della Liturgia del Cielo. Porterò Valter nella celebrazione eucaristica con cuore grato per il bene che ha fatto”.
Al termine della funzione c’è il ricordo dei suoi ragazzi di Azione Cattolica. “Senza te non sarà più lo stesso. Lasci un vuoto enorme ma anche tanti bei ricordi. Grazie per gli insegnamenti, i sorrisi. Grazie per le sgridate che ci hanno fatto crescere più di quanto pensassimo. Sei stato, oltre che un amico, una guida per noi, un sostegno indiscutibile e importante. Sei il nostro esempio di partecipazione attiva nella fede alla vita parrocchiale“. Commosso anche il pensiero dei ministranti, da lui guidati con passione. “Quante tradizioni ci hai tramandato. Sei stato per noi una certezza. Eri sempre disponibile, pronto a guidarci. Il tuo posto d’onore rimarrà vuoto, quel posto sarà sempre il tuo, vicino ai tuoi ministranti”.
C’è il ricordo dell’associazione Amici del Toson d’Oro. “Hai lasciato un vuoto incolmabile tra noi Amici del Toson d’Oro. Carissimo Valter, amico nostro, ti rivediamo tra i costumi del settecento, ti rivediamo benedicente e beato sulla carrozza del principe di turno. Ci appaiono davanti agli occhi anche i tuoi momenti meno festosi”. E oggi “quel Dio paterno a cui ti sei tante volte raccomandato non potrà non accoglierti”.
Il sindaco Francesco Menna, nel ricordarlo, ha messo “in evidenza tre grandi doti: il grande impegno nella comunità parrocchiale, nella liturgia e nell’educazione dei giovani. La capacità di impegnarsi nella cultura e nelle tradizioni. E poi l’essere un grande lavoratore che, nei Musei Civici si è distinto per bontà e generosità”.
Affettuose le parole di Nino D’Annunzio, presidente del Coordinamento Confrarnite Vastesi, che ne ha sottolineao le “doti di eccezionale cerimoniere”, e di Pino Cavuoti, priore della Confraternita Sacra Spina e Gonfalone. “In queste ore, nell’iniziare a realizzare il tuo essere andato via, solo adesso abbiamo iniziato ad avvertire la sofferenza del doverti dire addio. Sono stati tanti i messaggi che abbiamo ricevuto. Tutti ti descrivevano come una persona speciale, con aspetti che spesso sfuggivano quando il tempo è frettoloso e ripetitivo. Eri riuscito a instaurare un’empatia con chi ti incrociava”.
Ad accompagnare l’ultimo saluto a Valter Marinucci il canto dell’Ave Spina, da lui tante volte intonato, e il lancio di palloncini in cielo dei suoi ragazzi di Azione Cattolica.