Un vuoto nel mondo culturale e religioso vastese. Lo lascia Valter Marinucci.
Anima del Toson d’Oro, la rievocazione storica ideata da Francescopaolo D’Adamo che si tiene d’estate a Vasto, Marinucci ci ha lasciato oggi. Se n’è andato all’improvviso. Il prossimo 23 aprile avrebbe compiuto 57 anni. Alcuni suoi amici raccontano di aver dialogato con lui proprio ieri.
Il suo nome è stato indissolubilmente legato alla rievocazione storica di un evento del 1723: la cerimonia di conferimento del collare del prestigioso ordine cavalleresco del Toson d’Oro al principe romano Fabrizio Colonna, gran connestabile del Regno di Napoli, cui fu consegnato dal marchese del Vasto e di Pescara, Cesare Michelangelo D’Avalos.
Valter Marinucci era presidente di Amici del Toson d’Oro, l’associazione che organizzava la parata storica. Per molte edizioni ha impersonato il marchese D’Avalos, ma da diversi anni aveva ceduto il ruolo da protagonista a rappresentanti dell’associazionismo locale, mentre personaggi del mondo dello spettacolo impreziosivano l’evento alternandosi, anno dopo anno, nella parte del principe. Marinucci li accompagnava, nei panni del vescovo di Isernia dell’epoca, Giovanni Saverio De Leone, nella sfarzosa carrozza e, nella fase conclusiva della rievocazione, si affacciava, col marchese e con il principe di turno, dal balcone di Palazzo D’Avalos, dove andava in scena il rito della collazione.
“Non ci sono parole”, scrivono sulla loro pagina Facebook gli Amici della Confraternita della Sacra Spina e del Gonfalone, di cui Valter faceva parte. “Non abbiamo parole per descrivere il dolore di questa morte”. Prezioso, in tutta la sua vita, l’impegno nell’Azione Cattolica.
“Vi chiedo – dice il parroco di Santa Maria Maggiore, don Domenico Spagnoli – una preghiera per lui, che sempre si è speso per la parrocchia. Con il dolore del distacco, vi chiedo la preghiera. Dio lo accolga tra le sue braccia misericordiose insieme agli angeli e ai santi”.