Sulla carta, la stagione balneare è già iniziata, visto che è “compresa tra il 18 marzo e il 17 ottobre”, si legge nell’ordinanza emanata dalla Regione Abruzzo. Ma tra i balneatori regna l’incertezza legata alle restrizioni anti Covid.
Col prossimo fine settimana in zona rossa, sarà la seconda Pasqua in lockdown. E, visto il prolungamento delle restrizioni per almeno un altro mese, anche gli altri ponti primaverili probabilmente salteranno. Anche se le regole già ci sono, a partire dalla distanza di tre metri tra un ombrellone e l’altro, il problema è la riapertura dei lidi. La data, al momento, non c’è.
“Siamo al paradosso”, afferma Massimo Di Lorenzo, rappresentante degli imprenditori di Vasto iscritti alla Fab-Cna. “Quest’anno abbiamo le linee guida, ma non sappiamo quando potremo riaprire, stante il sistema di restrizioni basato sui colori. Ci soddisfano i tempi dell’ordinanza regionale, perché l’Abruzzo è la prima Regione, insieme all’Emilia Romagna, a pensare alla riapertura degli stabilimenti balneari. Siamo fiduciosi sulla vaccinazione, ma ciò che ci preoccupa è l’incertezza sui tempi. La Pasqua ormai ce l’hanno tolta”, così come la Festa della Liberazione, visto che il prossimo decreto del governo Draghi resterà in vigore per tutto il mese di aprile. E già si ipotizza per il ponte del Primo Maggio una zona rossa simile a quella del weekend pasquale.
I titolari delle concessioni ormai pensano direttamente all’estate, “anche se le temperature elevate dei giorni scorsi avrebbero favorito la riapertura delle attività in spiaggia”, dice con rammarico Di Lorenzo. “Come la scorsa stagione, anche la prossima sarà limitata al turismo di prossimità. Nel 2020 abbiamo registrato mediamente una perdita del 20-25 per cento rispetto all’estate 2019. Quest’anno ci aspettiamo più o meno lo stesso. Confidiamo nella vaccinazione. Speriamo ci consenta un allentamento delle restrizioni”.