Devastazione a desolazione. Le eloquenti immagini del reportage di zonalocale.it hanno testimoniato l’abbandono di conoscenze, professionalità, strumentazioni e immobili: milioni di euro di fondi pubblici buttati in contrada Zimarino nel “fu Cotir”.
Oggi, è auspicabile, per lo meno, un recupero delle attrezzature, dei risultati delle ricerche e una migliore conservazione del patrimonio.
Dopo la chiusura del consorzio, nel 2017, sull’area oggi in liquidazione è calato il silenzio. Alcuni dei dipendenti hanno trovato una ricollocazione in altre pubbliche amministrazioni, altri no e sono ancora in attesa delle mensilità arretrate.
In questi quattro anni non sono mancate idee sul recupero dell’area, ma non si sono mai concretizzate. A parlarne è il sindaco di Vasto, Francesco Menna: “Per quell’area avevamo pensato a un progetto di rigenerazione dei rifiuti agricoli, ma non ha avuto seguito. Ho speso i primi anni del mio mandato per questo problema e all’epoca si era pensato anche a un canile e gattile intercomunale con annesso cimitero, ma non ho mai avuto risposte. Al di là dell’investimento passato sbagliato, al di là di tutte le analisi del caso del perché è finito tutto, oggi bisogna lavorare alle soluzioni. Oggi bisogna adoperarsi per trovare soluzioni piuttosto che piangersi addosso. La Regione si impegni su questo fronte: o lo dismette, o lo si destina a uffici, si può riattivare un ente di ricerca o, ancora, pensare a progetti intercomunali per servizi al territorio”.
Per quanto riguarda il destino degli ex dipendenti, Menna dice: “Noi ne abbiamo riassunto due. Mi impegnerò in futuro, se dovessero uscire dei bandi, a premiare coloro i quali hanno avuto esperienze lavorative all’intero di circuiti di consorzi pubblici”.