Carenze documentali, profili di incompetenza e incongruenze. Il comitato per il referendum “San Salvo per un ambiente sostenibile” non arretra e presenta le osservazioni al piano regolatore cimiteriale che prevede la realizzazione del tempio crematorio. Il comitato chiede una diversa localizzazione dell’impianto che, stando al piano, dovrebbe sorgere sulla circonvallazione a qualche centinaio di metri da abitazioni e nuovo polo scolastico.
Gli stessi attivisti nelle settimane passate hanno lanciato la raccolta firme per arrivare a un referendum sull’argomento, ma ora devono fare i conti con l’impossibilità di organizzare la consultazione: sebbene il refendum sia previsto dallo statuto, mancano i regolamenti attuativi che dovrebbero prima passare in consiglio comunale.
LE OSSERVAZIONI – Sono sette le criticità rilevate dal comitato. Tra queste spicca l’approvazione del piano comunale cimiteriale che riguarda anche quella parte ricadente nel territorio di Vasto: per questo motivo c’è bisogno di un piano intercomunale da far approvare ai rispettivi consigli comunali e non solo da quello sansalvese.
Tra gli altri punti sollevati, si legge dell’esigenza di sottoporre il piano cimiteriale alla Valutazione Ambientale Strategica e il tempio crematorio a Valutazione d’Impatto Ambientale e Autorizzazione Integrata Ambientale. Inoltre, il piano redatto da un architetto, secondo il comitato dovrebbe essere firmato da un ingegnere considerate le implicazioni di carattere igienico-sanitario.
Altro dubbio, infine, il criterio usato per la valutazione dei venti: nella Valutazione di Inquinamento Atmosferico sono stati presi in considerazione, come punti sensibili, l’istituto superiore “Mattioli” e la scuola materna di via Firenze. Quest’ultima è stata chiusa nel giugno 2020 e i suoi alunni sono stati trasferiti nel nuovo plesso di via Melvin Jones che, sebbene disti solo 150 metri dal sito scelto per il tempio crematorio, non è stato considerato.
IL REFERENDUM – Come detto, mancano i regolamenti attuativi, ma approvati in passato. I consiglieri di opposizione Fabio Travaglini, Gennaro Luciano, Antonio Boschetti, Gianni Mariotti e Marica Bolognese hanno fatto richiesta il 1° marzo di una commissione per l’approvazione dei regolamenti attuativi del referendum consultivo cittadino. “Purtroppo – dice il comitato – l’amministrazione comunale non sta facendo nulla affinché i sansalvesi possano esprimersi su un argomento che interessa la generalità della cittadinanza, eppure basterebbe portare e approvare, nel prossimo consiglio comunale questi regolamenti già pronti, per far sì che tutti possano far sentire la propria voce. Tutti noi continuiamo a credere che lo spirito democratico del sindaco Magnacca e di tutta la sua amministrazione prevalga su altre logiche, in questa scelta. Se non verrà dato modo ai sansalvesi di potersi esprimere attraverso il referendum, troveremo altre forme per esprimere tutto il nostro dissenso ed informare la cittadinanza su quanto sta avvenendo. D’esempio saranno le lotte dei cittadini di San Demetrio dei Vestini, un paese intero in rivolta contro un forno, che è riuscito a bloccare il progetto di finanza presentato dalla stessa Edilver, o quelli di Francavilla al mare che hanno detto no al forno per difendere le loro colture agricole”.
“Le argomentazioni tecniche che abbiamo sottoposto al sindaco di San Salvo Tiziana Magnacca, a nostro avviso, rendono nullo il piano cimiteriale. Per questo speriamo in un passo indietro, che tenga presente le giuste istanze dei cittadini e della loro qualità della vita. Noi ribadiamo a voce alta, che il forno è una scelta di civiltà, che costruirlo nel centro cittadino, vicino ad abitazioni, scuole e attività commerciali, no”.