I lampioni fatiscenti, e non solo, nuovamente nel mirino. Le opposizioni sansalvesi criticano aspramente il settore della Manutenzione in capo al vicesindaco Giancarlo Lippis. Il 18 marzo scorso, con le abbondanti piogge, si sono verificati black out che hanno interessato più zone della città. Lippis ha spiegato che i cavi sono stati danneggiati in più punti chiedendo “comprensione ai cittadini” e scusandosi per l’inconveniente “nella consapevolezza che siamo impegnati nel risolvere quanto prima il disagio sopportato”.
Le condizioni dell’illuminazione pubblicada tempo sono motivo di scontro tra maggioranza e opposizione e quest’ultima torna – con i membri del consiglio comunale Marika Bolognese (Italia Viva), Antonio Boschetti (Pd), Gennaro Luciano (Pd), Giovanni Mariotti (Pd), Fabio Travaglini (Più San Salvo) – a evidenziare le lacune presenti in città: “Il vicesindaco chiede ai cittadini pazienza e comprensione per i disagi che sono costretti a sopportare ogni giorno a causa della assente manutenzione ordinaria della città. Dopo nove anni alla guida di San Salvo, dovrebbe solo vergognarsi. Dopo le strade che sono diventate mulattiere, dopo i marciapiedi rotti, sporchi e con l’erbaccia che ormai li ha invasi, il vicesindaco Lippis nonché candidato sindaco del centrodestra, ora chiede ai cittadini pazienza e comprensione per l’assenza di illuminazione in alcuni quartieri della città a causa delle linee elettriche che, per stessa ammissione di Lippis, mostrano i segni del tempo. La manutenzione ordinaria è stata messa all’ultimo posto. Basta una pioggia e a San Salvo salta tutto: tombini, pezzi di asfalto, illuminazione. Basta il nulla e viene fuori degrado e abbandono che mai c’erano stati prima. Da nove anni a questa parte si mettono solo toppe e pezze laddove c’è una rottura, ma ora non bastano più”.
“In merito alla pubblica illuminazione, siamo certi che nei prossimi mesi assisteremo agli ennesimi giri di scotch sui lampioni in attesa dell’approvazione, alla quale ci opporremo, del project financing presentato dalla società Citelum per l’affidamento in concessione della pubblica illuminazione e con la quale l’amministrazione comunale di centrodestra delegherà in toto e per 15 anni la gestione del servizio alla società proponente ad un costo di 490mila euro annui in cui non solo tempi e operatività dei lavori non sono specificati, ma anche e soprattutto senza intervento e decisione alcuna da parte della pubblica amministrazione. La città sarà dunque costretta a vivere in silenzio le ennesime scelte di società esterne. È ora di dire basta a questo modo di amministrare.