“Dopo la Quintena 2020, completamente online per l’impossibilità a partecipare in presenza, quest’anno la chiesa di Santa Maria Maggiore potrà ospitare finalmente i predicatori e i fedeli per la preparazione alla Festa della Sacra Spina: un piccolo ma importante segnale di speranza per tutti”, dice il parroco, don Domenico Spagnoli.
Il tema proposto dal parroco e dalla confraternita sarà Le spine della famiglia, che avrà come obiettivo quello di far riflettere su ciò che ferisce la vocazione della coppia e della famiglia cristiana. Ad inaugurare il percorso, domenica 21 marzo alle ore 18:00, sarà il parroco che darà la chiave di lettura generale sul valore fortemente simbolico della S. Spina. Lunedì 22 interverrà poi don Cristiano Marcucci, Parroco e Presidente Ucipem in Pescara sul tema La famiglia e le spine del passato, mentre da martedì ogni sera vi sarà una coppia che guiderà la riflessione proprio per sottolineare quanto sia importante che le famiglie siano sostegno per le famiglie.
Martedì 23 interverranno, infatti, i coniugi Mario Cappelluti e Alfonsina Giannandrea, responsabili del percorso prematrimoniale di Pescara-Penne su La famiglia e le spine delle illusioni; mercoledì Alessandro D’Incecco e Roberta Silvestri, responsabili della pastorale familiare di Chieti-Vasto su La famiglia e le spine della fretta; giovedì Roberto Di Virgilio e Ivana De Leonardis del Centro di consulenza alla persona Armonia di Vasto su La famiglia e le spine del futuro.
Venerdì 26 marzo, festa della Sacra Spina, vi saranno le messe alle ore 7:30, 8:30, 9:30, 11:00 e la solenne concelebrazione delle 18 presieduta dall’arcivescovo, monsignor Bruno Forte, con i sacerdoti della città.
Ogni giorno si potrà venerare la Sacra Spina esposta solennemente in Chiesa, mentre tutte le celebrazioni e le catechesi verranno anche trasmesse in diretta sul canale YouTube e sulla pagina Facebook della parrocchia grazie al supporto dell’operatore Nicola Cinquina.
“Che la Quintena – è l’auspicio di don Domenico – possa aiutare tutti a trasformare le ferite della famiglia in feritoie attraverso cui far passare la luce di Cristo”.