I rappresentanti sindacali della Pilkington hanno incontrato ieri il presidente Graziano Marcovecchio per fare il punto della situazione in attesa della presentazione del budget a fine mese.
I timori arrivano da un mercato auto stagnante affossato ancora di più dalla pandemia (sorte diversa da quella degli stabilimenti del gruppo che sfornano vetro per edilizia). I sostanziosi tagli annunciati da Volkswagen e Ford si rifletteranno anche sulle commesse della fabbrica che produce vetri per auto.
Il rapporto del novembre scorso della casa madre, la giapponese Nippon Sheet Glass, d’altronde, era stato fin troppo chiaro: una ristrutturazione che comporterà il taglio di 2mila dipendenti nel proprio scacchiere globale che si sommerà allo spegnimento dei forni in Malesia e Giappone [LEGGI]. Nello stesso report l’Europa è tra le aree che più hanno risentito gli effetti negativi della pandemia.
[ant_dx]I rappresentanti sindacali che ieri hanno partecipato all’incontro – Franco Zerra per la Cisl, Emilio Di Cola per la Cgil e Arnaldo Schioppa per la Uil e Maria Luisa Di Guilmi per l’Ugl– sono concordi nel dire che il momento è delicatissimo, tra i peggiori della storia aziendale, ma rinviano a venerdì maggiori dettagli. A causa della pandemia non si potranno tenere le assemblee di fabbrica per informare i lavoratori, domani le rsu delle varie sigle sindacali si incontreranno unitariamente per analizzare i dati ricevuti ieri e sarà prodotto un comunicato congiunto.
La pandemia sembra aver vanificato i sacrifici degli anni passati, quando, nel 2018 i lavoratori votarono per il varo del nuovo industriale; la società, inoltre, riportò a San Salvo anche alcune lavorazioni dalla Polonia. Oggi, la situazione sembra nettamente capovolta. La parola d’ordine è “contenimento dei costi”: la presentazione del budget nelle prossime settimane dirà in cosa si tradurrà.