L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce Salute una condizione di pieno benessere fisico, mentale e sociale. “Probabilmente, prima della pandemia COVID, tale definizione era ritenuta dai più una semplice utopia”, afferma il medico psichiatra e psicoterapeuta dott. Alessandro Gentile. “Oggi, invece, ci rendiamo conto più palesemente di quanto il nostro benessere sia strettamente associato sia alla socializzazione che alla necessità di una prospettiva e di una progettualità”, continua lo psichiatra che negli ultimi mesi ha proseguito ininterrottamente la propria attività clinica e diffuso su giornali scientifici nazionali e internazionali dati circa l’impatto della pandemia sulla collettività e su chi già soffre di disagio psichico.
Secondo i dati dell’OMS, la depressione, è la prima causa di morbilità al mondo ossia è la causa di disabilità più frequente tra gli esseri umani censibili. “Un problema che si aggiunge al problema è il tabù, lo stigma che aleggia attorno alla salute e cura mentale. Questo ovviamente non fa che ritardare diagnosi e terapia, con la probabilità di avere risultati in tempi più lunghi rispetto a chi invece ricorre allo psichiatra in tempi più brevi. Senza contare – aggiunge il dott. Gentile – che spesso manca un attento screening che nei tempi in cui viviamo è uno strumento essenziale per prevenire il disagio psichico”.
A fronte di un mancato trattamento, sia esso psicoterapeutico o farmacologico, o di una sospensione fai-da-te della terapia, vi è un sempre crescente ricorso ad alcool e stupefacenti da parte di persone che, soffrendo di ansia o depressione, cercano una risposta, seppur fallace, al proprio malessere interiore. Recenti stime nazionali e internazionali documentano che il 25% di questi pazienti assume alcool o sostanze stupefacenti e che alcool e cannabis sono i “rimedi” maggiormente utilizzati nella popolazione più giovane.
Qual è allora la luce in fondo al tunnel? “Rivolgersi agli specialisti della mente – continua Gentile -. Un vero specialista spezza lo stigma, non giudica e dà speranza in nome della Scienza e della Parola. La scelta più saggia è quella di affidarsi ad un’equipe di professionisti della salute mentale che abbia nella figura del medico psichiatra il centro di regia delle cure. Controlli medici frequenti, un percorso psicoterapeutico rivolto all’unicità della persona, l’implementazione del trattamento con terapie riabilitative ed educative sono l’optimum in questo campo. Grazie alla telemedicina oggi è possibile prendersi cura di se stessi anche a distanza, magari da casa, il luogo dell’intimità per eccellenza. Questo è un approccio molto richiesto, soprattutto in questo periodo storico, e consente di mantenere o aumentare la continuità terapeutica nell’obiettivo di migliorare la qualità della vita”.