Di cosa parliamo – Nella Giornata internazionale della donna, Zonalocale ha rivolto quattro domande a sei donne impegnate in politica: Dina Carinci, Anna Rita Carugno, Lina Marchesani, Alessandra Notaro, Angela Pennetta e Carla Zinni.
Ecco le risposte di Lina Marchesani, assessora comunale alle Politiche sociali.
La politica locale è un mondo maschilista?
“Non solo la politica locale, più in generale quella nazionale è ancora ostaggio del predominio degli uomini, basta vedere le polemiche legate alla formazione del governo Draghi, soprattutto per la delegazione del mio partito, il Partito democratico. Ma credo che l’unico modo per ribaltare questa situazione, non siano i soliti convegni sulla parità di genere, che non portano a nulla, ma più donne che scelgono di mettersi in gioco. La mia storia personale mi ha convinto di questo”.
Sono utili le quote rosa in politica?
“Noi donne dobbiamo candidarci a ricoprire, con la stessa forza degli uomini, ruoli di governo, credendo nelle nostre potenzialità e facendole percepire agli altri. Io non concepisco il discorso delle ‘quote’ perché penso che noi non abbiamo bisogno di ritagli di spazio, ma che siamo perfettamente in grado di assumere ogni responsabilità finora destinata agli uomini e dimostrare di essere ugualmente capaci e credibili. Quindi smettiamola di parlare di quote e facciamo la nostra parte per corrispondere alle nostre capacità e alle aspettative dei cittadini”.
Nel suo ambiente lavorativo quanto è stata effettiva la parità?
“Io ho lavorato per oltre quarant’anni. Nella S.I.V. (ora Pilkington) ho svolto per molti anni attività sindacale, raccogliendo in ogni elezione delle rappresentanze sindacali sempre grande consenso. Da donna, in un mondo quasi totalmente maschile, ho avuto l’opportunità di incidere sulle tante vertenze che si sono sviluppate nel corso del tempo. Credo di aver dimostrato che la motivazione e la dedizione al proprio lavoro, ai propri colleghi, siano la chiave per superare ogni diffidenza o mancanza di considerazione”.
Cosa si impegna a fare, se sarà rieletta, per le pari opportunità?
“L’assessorato alle pari opportunità, a cui il sindaco mi ha delegata nel 2017, è la testimonianza dell’attenzione che l’amministrazione comunale rivolge all’attuazione delle politiche attive di parità nei diversi campi della società civile, politica, istituzionale.
L’imperativo è ‘fare rete tra donne’: obiettivo che resta, troppo spesso, un sogno perché è più facile promuoversi singolarmente che fare squadra. Gli uomini, diciamocelo, sono dei campioni in questo. È necessario quindi proseguire sul cammino di questi anni, fatto di collaborazione con le istituzioni e le realtà del Terzo Settore, nel promuovere azioni di sostegno alla partecipazione delle donne alla vita pubblica, alla conciliazione dei tempi di vita e lavoro, alle azioni di contrasto ad ogni forma di violenza e discriminazione e alla promozione di una cultura di genere libera da pregiudizi”.