Non è solo un luogo per andare al mare d’estate o per fare una passeggiata nei giorni di sole. Vasto Marina vuole cura e considerazione per dodici mesi l’anno. Le richieste dei residenti emergono dalle parole dei commercianti della riviera.
La prima parola d’ordine è: manutenzione.
E l’incuria regna sovrana proprio nel cuore della località balneare, dove la vecchia stazione di piazza Fiume è per metà un cantiere abbandonato, per l’altra metà ricettacolo di rifiuti. Dentro la costruzione ottocentesca, scene di devastazione. I vecchi scali ferroviari di Vasto, Casalbordino, Torino di Sangro, Fossacesia, Rocca San Giovanni e San Vito Chietino sono lasciati al loro destino, quello di ruderi in balia dei vandali, mentre procede a rilento la costruzione della Via verde della Costa dei trabocchi, la pista ciclopedonale lunga 42 chilometri sul tracciato ferroviario dismesso dal 2005. La Provincia ha un diritto di prelazione sulle stazioni dismesse e ne tratterà l’acquisto con le Ferrovie dello Stato, che vogliono venderle in blocco a un prezzo complessivo tra 1,5 e 2,3 milioni di euro. Lo scorso 29 gennaio, in un incontro a Pescara, i Comuni e la Provincia hanno chiesto al governo regionale un contributo per comprarle e rimetterle a nuovo per porre fine al degrado [LEGGI].
Non solo manutenzione. L’altra parola d’ordine per commercianti e imprenditori turistici è: programmare.