Anziani dell’Alto Vastese penalizzati dall’organizzazione della campagna vaccinale. Il consigliere comunale di Castiglione Messer Marino, Enzo Fangio, prende carta e penna e scrive al direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti, Thomas Schael.
Gli ultraottantenni che hanno aderito in questi giorni sono chiamati dall’azienda sanitaria e invitati a raggiungere l’ospedale di Vasto per sottoporsi alla somministrazione del vaccino: una circostanza che comporta, nella maggior parte dei casi, diverse difficoltà di spostamento legate all’accompagnamento e viaggi, tra andata e ritorno, anche di 120 chilometri.
LA LETTERA DI ENZO FANGIO
Se la montagna non va da Maometto, Maometto va alla Montagna.
Questo detto popolare potrebbe diventare il motto di una Asl, come quella Lanciano Vasto Chieti, che dovrebbe essere vicina alle persone più fragili. Invece, in questi giorni, è la montagna che scende da Maometto.
Da un paio di settimane sono iniziate le vaccinazioni per gli ultra ottantenni.
Il programma vaccinale della Regione Abruzzo prevede, dopo l’individuazione dei punti vaccinali hub, nei presidi ospedalieri, l’attivazione di punti vaccinali territoriali definiti spoke, individuati dai primi e che procedono a ricevere e a somministrare i vaccini. In questa fase, parlando di persone anziane e con patologie, la logica vorrebbe che si organizzassero punti vaccinali disseminati nei vari distretti per evitare di far spostare le persone nei centri più grandi.
Troppa grazia sarebbe organizzare unità mobili vaccinali per recarsi paese per paese. Purtroppo, i fatti di questi giorni, dimostrano, ad essere buoni, la superficialità con cui si sta organizzando questa fase della campagna vaccinale. Dalla Asl hanno iniziato a chiamare gli anziani dell’Alto Vastese fissando gli appuntamenti vaccinali all’ospedale di Vasto, anziani quindi costretti a fare anche 120 Km per l’agognato vaccino. Il disagio è aggravato anche dal fatto che gli anziani, data l’età, necessitano di un accompagnatore, spesso un parente più giovane costretto a prendere un permesso per assentarsi dal posto di lavoro, tanto che alcuni anziani hanno deciso di rinunciare alla somministrazione del vaccino.
[ant_dx]La sede del distretto sanitario di Castiglione Messer Marino ha tutti gli spazi e le professionalità per procedere con le immunizzazioni. Perchè chiamare pochi anziani al giorno per farli recare a Vasto, in un ambiente potenzialmente pericoloso e non farli andare con le loro gambe a pochi passi da casa? Perchè non si organizzano delle giornate ad hoc facendo spostare eventualmente solo l’unità vaccinale ?
È così difficile? Non vengano a parlarmi dell’alibi della catena del freddo perchè il vaccino Comirnaty, una volta scongelato, non diluito, è stabile per 5 giorni conservato tra 2 e 8 gradi C. Prima dell’uso, il vaccino nel flaconcino chiuso, può essere conservato fino a 2 ore a una temperatura non superiore a 30 gradi C. La conservazione è quindi solo un alibi per nascondere le inefficienze.
Sicuramente è già tutto pronto e presto saranno attivati i centri territoriali ma questo dimostrerebbe solo che la mano destra non sa quello che fa la mano sinistra. Ho scritto al direttore generale Thomas Schael per metterlo a conoscenza della questione e per chiedergli un intervento immediato anche per rispetto delle persone più anziane che dovrebbero essere coccolate e non sballottate per centinaia di chilometri.
Mi auguro che questa problematica venga risolta al più presto e che per una volta Maometto si degni di raggiungere la montagna…”.