Sono già 5 gli esposti di altrettante associazioni facenti parte del Coordinamento per la Tutela delle Vie Verdi d’Abruzzo depositati in queste ore alla Procura di Lanciano, al gruppo aeronavale della Guardia di Finanza, al Comune di Fossacesia, alla Regione Abruzzo e alla soprintendenza per chiedere verifiche sul cantiere di un nuovo stabilimento a Fossacesia.
Dopo le polemiche e il sequestro di uno stabilimento più a sud [LEGGI QUI], in questo caso si tratta del rifacimento di uno stabilimento già esistente nei pressi di Fossacesia marina. Anche questo stabilimento, come si vede dalle immagini, sembrerebbe sorgere a pochissima distanza dal bagnasciuga, anche se leggermente maggiore rispetto all’altro sequestrato nelle scorse settimane dopo le segnalazioni delle organizzazioni del Coordinamento.
Le associazioni chiedono di verificare se i materiali utilizzati, in particolare quelli costituiti da cemento, non siano in contrasto con le norme del Piano del Demanio marittimo regionale che prescrive l’utilizzo di materiali eco-compatibili sull’arenile nonché con l’art.21 del Piano del demanio comunale che impone l’utilizzo di legno, acciaio o vetro. Inoltre, vista la mole del manufatto in corso di completamento, per le associazioni serve una verifica sulla superficie dello stabilimento realmente autorizzabile in considerazione del fenomeno erosivo che sembra aver comportato una [mar_dx] riduzione della profondità della spiaggia.
Infine, si chiede comunque di valutare tutte le distanze, compresa quella dal bagnasciuga (5 metri), che deve essere rispettata in qualsiasi momento, anche durante le mareggiate. In generale le associazioni ritengono “paradossale che da un lato si continui a permettere di costruire a poca distanza dal bagnasciuga e dall’altro, come accaduto qualche giorno fa, il sindaco reclami costosi interventi contro l’erosione”.