Il comitato promotore del referendum sulla localizzazione del tempio crematorio di San Salvo chiede l’impegno dell’amministrazione comunale affinché i cittadini possano esprimere il proprio parere. I promotori sono stati infatti avvisati dagli uffici che mancano i regolamenti attuativi per poter indire un referendum consultivo.
Il tempio è un project financing presentato dalla Edilver srl di Verbania (VB) che dovrebbe sorgere accanto al cimitero sulla circonvallazione. Dopo l’approvazione in consiglio comunale del piano cimiteriale, il fronte del “No” alla localizzazione prevista si è allargato: oltre al voto sfavorevole delle opposizioni nell’assise civica, anche il Psi ha espresso la propria contrarietà, infine è stata lanciata una petizione on line.
“Lo strumento referendario – dice il comitato promotore – è l’unico istituto di democrazia che possa far esprimere la propria opinione direttamente ai cittadini. La nostra è una manifestazione di cittadinanza attiva, apartitica e non contraria al forno crematorio, ma alla sua dislocazione. Chiediamo che venga fatto fuori dal centro urbano e non a poche decine di metri da abitazioni, esercizi commerciali e dal nuovo polo scolastico di via Melvin Jones”.
Poi la spiegazione sulla possibilità di indire il referendum: “In seguito alla richiesta al sindaco, da parte del comitato, di visionare i regolamenti attuativi (che regolano lo svolgimento del referendum consultivo), è stato comunicato, per vie ufficiose, che questi non esistono. Senza di essi i cittadini purtroppo non potranno esprimersi per questioni così importanti inerenti la città. Il comitato è fortemente fiducioso che verrà accolta la richiesta di redigere i regolamenti grazie allo spirito democratico che contraddistingue il sindaco e l’amministrazione tutta. Ci è stato comunicato, inoltre, che le minoranze politiche presenti in consiglio, si sono già attivate per portare all’attenzione della maggioranza una bozza di regolamenti. Ma, oltre al profilo sociale, c’è una questione altrettanto importante, quella della salute dei cittadini”.
“Il piano cimiteriale, il cui relatore è l’architetto Christian Assogna, prevede la diminuzione dell’area di rispetto cimiteriale dai 150 mt attuali a 110 mt, motivando in tal modo ‘Il presente piano propone una variazione della fascia di rispetto cimiteriale per il solo lato sinistro nella parte denominata Cimitero Vecchio in quanto è l’unica area disponibile, così individuata per la sua posizione strategica rispetto all’ingresso dell’impianto cimiteriale in quanto consentirebbe la possibilità di accogliere il feretro con i dolenti al seguito senza interferire con le altre funzionalità del cimitero’. Alla luce di ciò, il comitato per il referendum chiede all’amministrazione comunale:
[ant-dx]- È possibile con una variante al piano regolatore provvedere, individuando un’altra area per evitare la costruzione di una struttura a forte impatto architettonico e ambientale nel pieno centro urbano sansalvese, visto che lo stesso architetto Assogna, nella relazione ufficiale, afferma che vi sarà la necessità di costruire un nuovo cimitero nei prossimi 10 anni?
– Perché non decidere ora di costruire un nuovo cimitero lontano dal centro urbano nel quale porre anche il forno crematorio?
Visto l’interesse accorato e le perplessità sollevate a più voci nella nostra città, il nostro appello alla politica invece, è di tener conto delle istanze dei cittadini e di trovare una soluzione condivisa che, nel rispetto che tutti (nessuno escluso) abbiamo per i defunti, non vada a compromettere il centro urbano cittadino. La speranza è che non si guardi all’immediato, ma tutti insieme al futuro della nostra città”.