“Non appena le norme per il contrasto alla pandemia ce lo consentiranno, organizzeremo iniziative e presidi, partendo dagli ospedali di Chieti, Ortona, Lanciano e Vasto, per dare voce a tutto il personale operante nella Asl2, medici, infermieri, Oss, senza distinzione, che continua con senso di responsabilità e dedizione a farsi carico di questa situazione emergenziale ancora in corso”. È il segretario provinciale della Fp-Cgil di Chieti, Giuseppe Rucci, a puntare il dito contro la direzione aziendale della Asl Lanciano Vasto Chieti che “non è riuscita a trasformare lo stato di emergenza pandemica in una gestione ordinaria della cronicità emergenziale”.
Rucci porta all’attenzione che “la direzione aziendale non ha proceduto alla costituzione del Comitato Aziendale Covid, previsto dal protocollo sottoscritto dalle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil e il Ministero della Salute il 24 marzo 2020, disattendendo anche le sollecitazioni della Regione Abruzzo, con nota del 18 novembre 2020.
[ads_dx]Non a caso – aggiunge Rucci – si registrano ancora grosse carenze di natura organizzativa che attengono alla inadeguatezza di molte strutture, alla confusione su percorsi e protocolli (ivi compresi i Dpi) e alla pericolosissima promiscuità che tutto questo determina. Naturalmente riscontriamo ancora gli irrisolti problemi relativi alla gestione degli spazi per gli spogliatoi”.
Si evidenzia come “le relazioni sindacali di fatto, continuano ad essere molto problematiche, con evidenti carenze su diversi capitoli che vanno dall’approvazione del Regolamento per l’affidamento degli Incarichi funzionali e revisione delle relative posizioni organizzative di fatto decadute ma da anni prorogate, al Regolamento sulla Formazione, alla Costituzione dell’Organismo Paritetico e tanto altro. Per la Dirigenza Medica contiamo ancora 35 facenti funzione tra i Direttori di unità ospedaliere come conseguenza della mancata indizione dei concorsi per l’individuazione dei Primari. La cronica carenza di personale si manifesta con inevitabili ripercussioni sui carichi di lavoro e sulle attività delle unità ospedaliere. Si proceda alla stabilizzazione dei precari, si dia seguito ai concorsi già indetti ed agli avvisi in essere”.
Ci sono “da valorizzare e non disperdere, dopo tantissimi anni di attività, tutte le professionalità presenti in tantissime strutture, per quello che concerne il personale (Cooperative) legato ai servizi esternalizzati. Continuiamo a chiedere con forza che la Asl2 assuma la decisione di reinternalizzarli (come da proposta Fp-Cgil inviata a tutti i soggetti interessati) e nel rispetto delle normative vigenti, indire concorsi e o procedure, che coinvolgano tutti gli operatori interessati e legati a quei servizi.
Abbiamo preteso da subito che la premialità Covid avrebbe dovuto coinvolgere tutti i lavoratori della Sanità Pubblica e Privata, con qualsiasi rapporto di lavoro con la Asl e per la Asl, che hanno contribuito fattivamente a contrastare l’avanzata della emergenza pandemica, pagando anche un prezzo altissimo, in termini di contagi. Bisogna trovare tutte le risorse necessarie per una equa ripartizione delle stesse. Ci preme rimarcare e ricordare che la riorganizzazione della Rete Ospedaliera e l’Atto Aziendale non possono più attendere”.