In sette possono cercare la conferma, uno è arrivato alla conclusione della propria esperienza da primo cittadino. Sono i sindaci del Vastese con il mandato in scadenza che potrebbe essere prolungato di qualche mese rispetto al termine naturale. In questo 2021, oltre a Vasto e Lanciano, anche i cittadini di altri otto centri saranno chiamati alle urne per il rinnovo del proprio consiglio comunale: Carunchio, Casalanguida, Casalbordino, Celenza sul Trigno, Dogliola, Lentella, Scerni e Tufillo.
La prima incognita è quella della data delle elezioni: il mandato scadrebbe in primavera, tra maggio e giugno, ma a causa della pandemia il Governo potrebbe optare per un rinvio di qualche mese come accaduto l’anno scorso quando si votò il 20 e 21 settembre. La tornata elettorale sarà inevitabilmente influenzata dal Covid, i preparativi per l’appuntamento con le urne sono passati in secondo piano con l’emergenza in atto e un eventuale rinvio consentirebbe di recuperare qualche mese di tempo per la formazione delle liste, operazione che nei piccoli comuni diventa sempre più ardua.
Ad oggi l’unico certo di lasciare la fascia tricolore è Carlo Moro, sindaco di Lentella, arrivato alla scadenza dei tre mandati consecutivi consentiti per i centri al di sotto dei mille abitanti. Il primo, dopo due legislature da assessore, risale al 2006 con l’Ulivo; sono seguite, poi, le due conferme [ant_dx]a capo della lista del Partito Democratico (con il 56,8% e 54,8%). Per la sua successione il Pd può contare su diversi nomi spendibili nella giunta e nel consiglio che vede tra i suoi componenti anche il segretario provinciale del partito, Gianni Cordisco.
Tra i centri più grandi spicca Casalbordino dove Filippo Marinucci si appresta a concludere il primo mandato. Cinque anni fa, fu eletto nella lista civica di centrodestra Per Casalbordino che si impose con il 40,1% dei consensi su Il Sole, Andiamo Avanti e Movimento 5 Stelle. L’ipotesi più probabile è che Marinucci cercherà la conferma. Stesso discorso per Scerni dove nel 2016 Alfonso Ottaviano ottenne una larga vittoria con il 60% con Scerni che cambia. Anche per lui si tratta del primo mandato e, ad oggi, il tentativo per una seconda legislatura sembra il più scontato, ma nei prossimi mesi non sono esclusi colpi di scena.
Cinque anni fa, fu tra i sindaci più giovani eletti in regione, adesso non esclude una nuova avventura “ma non c’è nulla di già deciso”. Luca Conti sta per concludere i primi cinque anni alla guida di Casalanguida dopo l’elezione nel 2016, a 23 anni, con il 52,6%. Una sua ricandidatura apparrebbe scontata, ma il primo cittadino (che nel frattempo ha partecipato alle elezioni regionali del 2019 con Forza Italia) si dice pronto a valutare e far spazio ad altri: “Credo che abbiamo lavorato tanto, non stiamo imponendo niente e non è detto che si debba ripartire per forza dalla nostra squadra e con me al centro. L’importante è conservare il clima di serenità che si è creato”.
Due i sindaci che possono puntare al terzo mandato consecutivo: Gianfranco D’Isabella a Carunchio (cinque anni fa la sua lista civica Carunchio per le libertà si affermò con il 57%) e Rocco D’Adamio a Dogliola (vittoria con il 57,9% con Doglio futura nel 2016). In entrambi i casi si sta ancora decidendo.
Infine, sulla stessa lunghezza d’onda i sindaci in scadenza di Celenza sul Trigno e Tufillo. Walter Di Laudo (56,5& con Uniti si rinasce) ed Ernano Marcovecchio (Scelte partecipate, 100%) sono al primo mandato, non ambiscono a una scontata ricandidatura, ma se sarà necessario, lo faranno con spirito di servizio. Di Laudo, oltre a guidare il paese, è in prima linea (così come il collega casalese Marinucci) in quest’emergenza sanitaria da medico nel reparto di Anestesia e terapia intensiva del “San Pio” di Vasto e di tempo per pensare alle prossime Amministrative ce n’è stato poco, tuttavia non si tirerà indietro se ci sarà bisogno di un suo nuovo impegno.
La lista di Marcovecchio (che amministrò Tufillo da sindaco già in passato), cinque anni fa, riuscì nell’impresa di superare il quorum, la sua lista Scelte partecipate fu l’unica a presentarsi. La vera sfida fu superare il 50% (vinta con il 53,97%) per evitare il commissariamento. “Nei nostri piccoli centri per varie ragioni diventa sempre più difficile trovare chi è disposto e motivato a dedicare un po’ del proprio tempo alle cose degli altri – dice il sindaco tufillese – Se c’è bisogno di dare una mano, lo farò, ma se dovessi scegliere autonomamente non mi ricandiderei”.
L’ostacolo del quorum nel 2016 non fu invece superato dalla lista di Filippo Stampone a Fraine. Per un anno il piccolo centro dell’Alto Vastese fu commissariato e Stampone si si ricandidò nel 2017 quando si presentarono ben quattro liste di forze dell’ordine che, è facile immaginare, ricompariranno nei piccoli comuni anche nella prossima tornata elettorale.