Una chimera chiamata nuovo ospedale. Dopo l’effervescenza dello scorso autunno, intorno al futuro nosocomio di contrada “Pozzitello” è stata eretta una cortina di silenzio. Gli uffici della Asl Lanciano Vasto Chieti dovrebbero essere al lavoro sul progetto definitivo, ma i sindaci che nei mesi passati hanno incontrato Regione e azienda sanitaria hanno il timore che l’argomento sia finito nuovamente nel dimenticatoio a causa dell’assenza di aggiornamenti.
Così, il sindaco di San Salvo Tiziana Magnacca e il presidente del consiglio comunale Eugenio Spadano tornano a sollecitare il Presidente della Regione, l’assessore regionale alla Sanità, il direttore di dipartimento regionale della Sanità e il direttore generale della Asl 02 Abruzzo.
I due rappresentanti istituzionali hanno indirizzato loro una lettera nella quale si sottolinea che non si è avuto seguito alla documentazione e alle sollecitazioni dei sindaci di Vasto, San Salvo, Cupello e [ant_dx]Monteodorisio dopo gli incontri in Regione “finalizzati alla necessità di realizzare il nuovo ospedale di Vasto, e sulle modalità da attuare, da parte della Regione Abruzzo e dell’Azienda Sanitaria Locale Lanciano Vasto Chieti”.
“Il periodo che stiamo vivendo – scrivono Magnacca e Spadano – così delicato e importante per la salute e l’economia della nostra Regione, seppur ci vede impegnati quotidianamente sulle emergenze primarie, rischia di distoglierci da impegni programmatori che sono altrettanto importanti e decisivi per il nostro futuro e per quello dei cittadini e dei territori che amministriamo. È necessario pertanto continuare ad attuare un progetto condiviso, voluto e richiesto dagli amministratori del territorio del Vastese, inerente la realizzazione del nuovo ospedale di Vasto. I tempi non debbono essere ulteriormente dilatati, pena il rischio di vedere ancora una volta vanificate le richieste e le aspettative di un territorio che aspetta da tanto la realizzazione del nuovo ospedale, essendo il vecchio in una situazione di grave precarietà operativa”.
L’attesa, come emerso da tempo, è per uno stralcio della rete ospedaliera: mentre la Regione decide sul resto del territorio, i sindaci chiedono di procedere speditamente con il nosocomio vastese perché soldi (o almeno una consistente parte), terreno e progetto preliminare ci sono. Quest’ultimo è stato redatto dalla Proger (che di recente ha realizzato il “San Cataldo” di Taranto) nel 2000, prevede circa 250 posti letto per un costo che si aggira tra gli 80 e i 100 milioni di euro. Dopo oltre 20 anni, bisognerà adeguarlo agli standard odierni, ma una base per partire c’è.
Il sindaco di San Salvo e il presidente del consiglio comunale concludono così la lettera inviata a Marsilio, Verì, D’Amario e Schael: “Riteniamo altresì che i tempi siano favorevoli anche per investire sulle necessità sanitarie che, già presenti sul nostro territorio, si sono ulteriormente e drammaticamente evidenziate negli ultimi tempi e chiediamo cortesemente di essere informati sulle procedure in atto, in merito all’argomento in oggetto, anche tramite una convocazione in videoconferenza da tenersi nel breve tempo”.