Di cosa parliamo – Nell’anno delle elezioni comunali, ecco la seconda puntata del viaggio di Zonalocale nei quartieri della città tra cose da fare e cose fatte, aspettative e necessità dei cittadini. Cominciamo dalla Vasto antica.
VASTO – Il quartiere vuole vivere. Essere non solo il luogo in cui migliaia di persone abitano, ma anche quello in cui trascorrono il tempo libero e (da quando si potrà tornare alla normalità) socializzare. Con i suoi 13mila residenti, il quartiere San Paolo è il più popoloso della città. Ed è destinato a unirsi al nuovo abitato di via San Rocco, che una volta era una stradina in mezzo alle campagne e oggi attraversa quella che, anno dopo anno, sta diventando la new town residenziale all’estremità nord del centro abitato.
“Unire il tessuto sociale” – “In questi anni degli interventi di manutenzione sono stati fatti. Ma qui mancano ancora spazi e momenti di aggregazione“, spiega Fabio Cedro, residente e attivista del comitato di quartiere che, dopo qualche anno di inattività, vorrebbe ricostituire il sodalizio nel prossimo futuro. “La parrocchia svolge un ruolo importante nell’aiuto alle persone in difficoltà, ma anche le istituzioni devono fare la loro parte”, dice portandoci a vedere quella che nacque negli anni Novanta come villa dinamica e dal 2009 è diventata parco Falcone e Borsellino dopo un’annosa battaglia per l’intitolazione condotta da Antonio Colella e dal comitato. Il laghetto malsano è solo un brutto ricordo, anche se è stato semplicemente ricoperto e ora al suo posto c’è solo un’anonima collinetta. Qui non si va al di la dello sfalcio periodico dell’erba, oltre all’installazione di qualche giochino per bambini. Gli abitanti vorrebbero che questo spazio fosse usato per unire il tessuto sociale. “Questo – fa notare Cedro – potrebbe essere un luogo per tutti, giovani e anziani. Nel piccolo anfiteatro e nella pista di pattinaggio, dove la tettoia andrebbe sostituita perché pericolante in alcuni punti, si potrebbero organizzare delle iniziative. Lo spazio per il distanziamento c’è”.
A proposito di luoghi di socializzazione, ecco il caseggiato che fu della Scuola civica musicale Florindo Ritucci Chinni: per farne un oratorio parrocchiale destinato ai ragazzi, va rimesso a nuovo. Almeno tagliando la vegetazione incolta che arriva fino al cancello e restituendo decoro a questo villino liberty che ha accolto centinaia di aspiranti musicisti e i loro insegnanti.
Trasporti da riorganizzare – A volte basterebbero anche piccoli interventi per migliorare i servizi. Un esempio lampante: quanto potrebbe costare una pensilina per chi aspetta gli autobus? Quella di fianco alla farmacia è di quarant’anni fa ed è anche pericolosa, perché un ferro arrugginito sporge dall’asfalto: “I bambini che passano di qui rischiano di cadere, soprattutto di sera”. Del resto, attorno alla villa Falcone e Borsellino si fermano ogni giorno decine di mezzi pubblici urbani ed extraurbani che portano a destinazione centinaia di studenti. Da anni residenti, pendolari e conducenti di mezzi pubblici chiedono un riordino della viabilità per evitare ingorghi e caos nelle ore di punta, specie quando c’è la concomitanza del mercato. Nel 2016 è durato un solo giorno l’esperimento di riorganizzazione della viabilità. Non snelliva il traffico. Da quel momento, nessuno ha più messo mano al problema.
Caos no, movimento sì. Ma movimento di idee e di iniziative, di qui la proposta: “Se si esclude il Circolo intitolato a don Antonio Di Francescomarino, attualmente non ci sono occasioni di unione sociale. Per questo andrebbe almeno riportata nel nostro quartiere la sede del Progetto giovani”.