“Non diciamo No all’impianto, ma crediamo che non debba essere fatto qui”. A San Salvo viene lanciata la proposta di referendum comunale per evitare che il tempio crematorio sia realizzato all’interno dell’area ricadente tra la circonvallazione, via dei Cipressi e via Socrate. Venerdì scorso, in consiglio comunale, è stato approvato il piano cimiteriale che prevede l’ampliamento del perimetro del camposanto all’interno del quale andrà realizzato il tempio [LEGGI].
La principale ragione del “no” dei promotori del referendum – tra questi Antonia Schiavarelli, Pierluigi Ortolano, Carlo Di Giambattista, Paolo Dongu – all’attuale localizzazione è l’eccessiva vicinanza di abitazioni, nuovo polo scolastico e attività commerciali a un “impianto nel quale saranno bruciate, secondo previsioni, 1000 salme l’anno“. Per arrivare al refendum servono 1800 firme, “ma contiamo di raccoglierne di più”.