Molti di loro avevano già fatto la spesa per il pranzo di San Valentino. Le prenotazioni erano tante. Ma il 14 febbraio si chiude di nuovo: le province di Chieti e Pescara diventano zona rossa. Per i ristoratori solo asporto fino alle 22 e consegna a domicilio senza restrizioni di orario. Una perdita che la Confesercenti Abruzzo ha quantificato in 11,5 milioni di euro per la sola mancata festa degli innamorati, chiedendo alla Regione ristori in tempi brevi [LEGGI].
“Già da mercoledì, sentendo le dichiarazioni dei decisori regionali, si era capito che qualcosa non andava a livello sanitario e di contagi”, racconta Marino Artese, titolare di un ristorante e consigliere comunale del Pd a Vasto. “Avevo prenotazioni per più di cento persone e ho dovuto cancellare tutto. Capisco la delusione degli operatori. Venerdì siamo venuti a sapere ufficialmente di dover stare chiusi a partire da domenica, proprio a San Valentino, l’unico giorno movimentato di un mese in cui c’è poco lavoro per i ristoranti. Questo tira e molla è dannoso per la programmazione: non si può fare venerdì il comunicato per dire che domenica si chiude. Però c’è un problema sanitario serio e le scelte di chi governa vanno rispettate, perché è difficile governare”.
Artese, che ha anche una struttura ricettiva sulla riviera, fa anche i conti del 2020 che si è concluso da un mese e mezzo: “La stagione estiva è stata un boom che nessuno si aspettava dopo il lockdown. Sotto l’aspetto del fatturato, il calo si è attestato tra il 10 e il 25% a seconda delle attività. Poteva andare anche peggio, invece a Vasto Marina si è lavorato fino al 20 settembre”.