Cade l’accusa di tentato omicidio. Una condanna, due patteggiamenti e un’assoluzione. Si conclude così il processo sulla sparatoria al bar Evelin di San Salvo. Lo ha deciso oggi il gup del Tribunale di Vasto, Anna Rosa Capuozzo, al termine del giudizio abbreviato sull’episodio avvenuto il 14 aprile del 2015.
Le indagini riguardanti i fatti di quella notte erano state coordinate dal procuratore di Vasto, Giampiero Di Florio, ed eseguite dai carabinieri della locale Compagnia e dai loro colleghi della Stazione di San Salvo. Il 26 maggio erano stati i militari del Ris di Roma a occuparsi dei rilievi finalizzati a ricostruire la traiettoria delle pallottole. Da quella vicenda era scaturito un secondo filone d’inchiesta sulla base del quale 21 persone il 1° luglio 2020 sono state rinviate a giudizio con l’ipotesi accusatoria di traffico di droga. La prossima udienza è prevista per marzo.
La sentenza – Nel procedimento sul conflitto a fuoco gli avvocati difensori – Alessandro Orlando, Fiorenzo Cieri, Luigi Stampone, Marisa Berarducci, Marco Sciascio, Antonio Valentini e Nicola Cristofaro – hanno scelto la strada dei riti alternativi al dibattimento. L’iter giudiziario, iniziato nel 2019, oggi è giunto a sentenza.
Tre persone coinvolte erano accusate di tentato omicidio: Fasli Faslia, che nella sparatoria era rimasto ferito, Clirim Tafili e Lulzim Bimi. Tutti e tre sono stati assolti. Non luogo a procedere per Elvin Tafili, di cui la giudice ha accertato la totale estraneità al reato ipotizzato di detenzione di arma. Condanna a due anni e due mesi per Faslia per il possesso dell’arma e per ricettazione. Clirim Tafili e Lulzim Bimi, invece, hanno patteggiato una pena di nove mesi per possesso di arma da fuoco.
Avvocati soddisfatti – La difesa esprime moderata soddisfazione dopo il verdetto del gup. “Il processo – commenta l’avvocato Berarducci – ha accertato la totale estraneità del nostro assitito, Elvin Tafili, ai fatti che gli erano stati contestati. Ora aspettiamo di leggere le motivazioni della sentenza per decidere se procedere per ingiusta detenzione, visto che è stato sottoposto a sei mesi di custodia cautelare”. I legali di Fasli Faslia annunciano che proporranno appello per chiedere una riduzione della pena.