Continua il processo di crescita del Gruppo De Cecco che, nel quinquennio 2021-2025 metterà in campo investimenti per 70 milioni di euro e assumerà 60 nuovi dipendenti per arrivare a 2 milioni e mezzo di quintali di pasta prodotti e a 500mila quintali di altri prodotti (olio, sughi pronti, rossi, sostitutivi del pane), contro gli attuali 2 milioni di quintali di pasta e 300 mila quintali di altri item. Il piano, approvato all’unanimità dal Consiglio di amministrazione della storica azienda abruzzese, passa attraverso la modifica dei covenants finanziari, operazione approvata dall’assemblea degli obbligazionisti dello scorso 20 gennaio. Come consulente della De Cecco, nelle varie fasi della complessa operazione finanziaria, ha operato l’avvocato vastese Gianluigi Fino. Il professionista, che svolge la sua attività tra Bologna, Roma e la sua città di origine, ha accompagnato la società in tutti gli step che, attraverso la rimodulazione delle obbligazioni, porteranno ad investimenti nell’implementazione delle linee produttive e assunzioni.
[ads_dx]”Gli investimenti, in parte già finanziati da primarie banche italiane e continentali, riguardano la fabbrica ortonese, 30 milioni di euro per nuovi impianti e 10 milioni per ampliamento del fabbricato, e lo storico stabilimento di Fara San Martino, dove sono previsti 10 milioni per nuovi macchinari – ha spiegato De Cecco in una nota -. Sono stati programmati anche 20 milioni di euro per la nuova olearia. Le assunzioni saranno 30 nel 2021 e altrettante nel triennio successivo. Il Gruppo De Cecco quest’anno supererà 510 milioni di euro di fatturato e alla fine del prossimo quinquennio, secondo le previsioni, potrà toccare quota 650 milioni di euro”.
Puntare sull’Italia. De Cecco ha aderito nei giorni scorsi a Filiera Italia, nuova realtà associativa che riunisce per la prima volta in una Fondazione il meglio della produzione agricola nazionale, rappresentata da Coldiretti, dell’industria alimentare, della distribuzione e delle più importanti componenti economiche del sistema Paese. L’adesione è stata comunicata dal Filippo Antonio De Cecco, presidente e Amministratore delegato dell’azienda abruzzese, al presidente della Coldiretti Ettore Prandini e al Consigliere delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia, in visita allo stabilimento di Fara San Martino.
“Di fronte alle difficoltà del Paese aggravate dall’emergenza Covid e alle grandi opportunità che vengono per l’economia e l’occupazione dalla valorizzazione del Made in Italy – spiega l’azienda abruzzese – , è stato deciso di avviare un percorso comune, per una sempre maggiore valorizzazione del grano duro italiano di alta qualità anche attraverso contratti di filiera che interessino un numero sempre maggiore di produttori nazionali, con il comune obiettivo di risultare sempre meno dipendenti dall’estero”.