Nel Giorno del Ricordo, gli attivisti del Comitato 10 febbraio hanno deposto stamani una corona d’alloro in largo Tommaso Saraceni, finanziere vastese vittima delle foibe.
L’obiettivo della ricorrenza è “ricordare la tragedia del secondo dopoguerra, nella quale, per mano di partigiani titini ed italiani, migliaia di nostri connazionali furono gettati nelle foibe, profonde cavità carsiche, ed altrettanti furono costretti ad abbandonare la propria terra d’Istria, di Fiume e di Dalmazia, per sfuggire ad una vera e propria pulizia etnica”, dice il respsabile provinciale del Comitato 10 febbraio, Marco di Michele Marisi.
San Salvo – Nel rispetto delle norme anti Covid-19, questa mattina, l’amministrazione comunale di San Salvo ha celebrato, seppur in tono minore, il Giorno del Ricordo con la deposizione di una corona d’alloro al Monumento ai Caduti.
Il sindaco Tiziana Magnacca ha ribadito come il Giorno del Ricordo sia diventata una commemorazione condivisa nel ricordo dell’esodo istriano che ha visto circa 350mila persone abbandonare le loro case e la loro terra, con migliaia di persone massacrate nelle foibe per volontà proprio del dittatore Tito. Avvenimenti che hanno segnato nel profondo l’Italia per una storia per lunghi anni negata.
Il sindaco Magnacca ha ricordato, citando il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che “si deve soprattutto alla lotta strenua degli esuli e dei loro discendenti se oggi, sia pure con la lentezza e fatica, il triste capitolo delle Foibe e dell’esodo è uscito dal cono d’ombre ed è entrato a far parte della storia nazionale, accettata e condivisa. Conquistando, doverosamente, la dignità della memoria”.
Erano presenti il presidente del Consiglio Eugenio Spadano, gli assessori Maria Travaglini e Tony Faga e il responsabile provinciale del Comitato 10 febbraio Marco Di Michele Marisi.