Ad oggi, il copione sembra lo stesso del 2006, del 2011 e di cinque anni fa. E, se il canovaccio rimane uguale, anche il finale potrebbe essere lo stesso.
Con la sua strigliata rivolta a tutto il fronte destro della politica vastese [LEGGI], Mario Olivieri racconta ad alta voce quello che, ormai da settimane, è un malcontento latente tra gli elettori dell’opposizione. L’ex consigliere regionale chiede alle forze politiche del centrodestra un cambio di mentalità, mettendo da parte inimicizie e divisioni degli ultimi quindici anni. Altrimenti è dietro l’angolo la quarta sconfitta consecutiva alle elezioni comunali.
Sulla data del voto c’è ancora un punto interrogativo. Visto il pericolo di contagio ancora elevato, l’Anci (Associazione nazionale dei Comuni d’Italia) chiede il rinvio delle elezioni della prossima primavera. Lo fa in questi giorni anche attraverso il suo presidente regionale, Gianguido D’Alberto.
A Olivieri, tuttora attivista de Il Nuovo Faro, la lista civica di cui è leader Edmondo Laudazi, risponde il Movimento Vasto, di cui è referente Maurizio Santulli, che “ha chiesto al Nuovo Faro un incontro per affrontare le problematiche contenute nella lettera aperta” nella consapevolezza “che, giustamente, i tempi siano ormai maturi per un programma condiviso”, “senza veti da parte di nessuno e con un programma aperto a tutte le forze sane di Vasto”.
Fuori dalla coalizione ufficiale, ma comunque nell’area di destra, Orlando Palmer rivolge un appello a partiti e civiche: “A fronte dell’attività e del movimento dei candidati di centrosinistra è indispensabile che anche i candidati del centrodestra si muovano”, scrive in un comunicato. “Non è possibile attendere immobili ed andare verso una ignobile sconfitta”. Per questo, nonostante i problemi legati alla pandemia, propone le primarie, lo stesso metodo usato nel 2016 per la scelta del candidato sindaco, “per ridare vita al centrodestra”, che ha il compito di lanciare “la sfida alle stelle cadenti della sinistra”. Un centrodestra che “non può essere eterodiretto”, quindi “i leader si confrontino anche a Roma, ma rispettino le decisioni del territorio. Per quanto riguarda me, io ho già detto che sarò candidato sindaco”, ma “anche se non fossi candidato – scrive Palmer – metto a disposizione il mio incarico per essere candidato consigliere”.