Di cosa parliamo – Ammonta a 47 milioni di euro il passivo dell’Arap, l’azienda regionale per le attività produttive, che ha sostituito i consorzi industriali ereditandone i debiti. Il Coasiv, consorzio per l’area di sviluppo industriale del Vastese, aveva i conti in ordine e in attivo. A dieci anni dalla legge istitutiva dell’Arap, Zonalocale ha chiesto alla politica [LEGGI] e al mondo produttivo di tirare le somme: è stato giusto o sbagliato sopprimere i consorzi e creare l’agenzia unica? Oggi risponde Gabriele Tumini, che all’epoca era presidente di AssoVasto, l’associazione delle imprese del Vastese.
VASTO – “All’Arap dobbiamo guardare con un atteggiamento positivo, perché è fondamentale per le prospettive del territorio”. Gabriele Tumini rivolge un invito all’unità: il mondo produttivo e quello politico devono puntare su Arap e Patto territoriale Trigno-Sinello per rilanciare l’economia del Vastese.
Mentre la politica dibatte a dieci anni all’istituzione dell’Azienda regionale per le attività produttive, l’ex presidente di AssoVasto ricorda che “quando si è discussa la legge istitutiva dell’Arap, noi di AssoVasto esprimemmo le nostre perplessità sulla soppressione del Coasiv e avanzammo delle proposte che, però, non furono recepite”.
Tumini, che ha guidato per sei anni l’associazione degli imprenditori del Vastese, lancia un monito: “Non possiamo paragonare l’ex consorzio industriale, che era un organismo locale, all’Arap, che è regionale e partecipa al Patto Trigno-Sinello. Sono due enti fondamentali per i quali passa il futuro delle nostre imprese. Arap e Patto territoriale possono attingere a risorse europee strategiche per il miglioramento delle strutture produttive del nostro territorio”.