Un parcheggio da adeguare e un sistema di trasporto pubblico urbano da rivedere. Sono i due temi che emergono dopo il raid messo a segno nel fine settimana alla stazione ferroviaria Porto di Vasto [LEGGI]. Distrutti i finestrini di sedici auto in sosta, in frantumi anche le vetrate della sala d’attesa. Lo scalo utilizzato dai pendolari torna quindi al centro dell’attenzione.
I pendolari Pescara-Vasto. Le auto che restano nel parcheggio nel weekend sono quelle utilizzate da chi, dal pescarese o altre località dell’Abruzzo, si reca per lavoro a Vasto. Tra questi anche i medici del San Pio. “In tre colleghi condividiamo l’auto messa a disposizione da un collega – ci spiega una dottoressa che da alcuni mesi lavora al San Pio -. Quando ho preso servizio all’ospedale di Vasto ho provato ad organizzarmi con gli autobus che servono le stazioni, ma la situazione sarebbe stata molto complicata. Facendo il turno del mattino si riuscirebbe a raggiungere il San Pio, con i turni pomeridiani e notturni sarebbe impossibile”.
Volendo raggiungere la stazione in autobus, di sera, “poi ci sarebbe molto da aspettare per l’arrivo del treno. In un luogo isolato e senza servizi non è certamente la soluzione ideale. Ho provato anche a valutare lo scalo Vasto-San Salvo ma, anche in quel caso, con i trasporti pubblici è tutto molto complicato”. Un suo collega, per ovviare al problema, ha scelto di utilizzare la bici per spostarsi dalla stazione al San Pio. Una soluzione che prevede il passaggio sulla statale e che, ovviamente, in inverno è più complicata da attuare.
I pendolari Vasto-Pescara. “Viaggio in treno da 30 anni – racconta Raimondo Pascale, dirigente della Regione – e conosco bene tutte le problematiche che decine di persone si trovano ad affrontare”. La stazione Porto di Vasto, la cui posizione è strategica per tutti i vastesi pendolari, ha delle evidenti carenze. “Non è la prima volta che le auto in sosta vengono danneggiate”, racconta Pascale. Il piazzale del parcheggio, nel corso degli anni, si è rivelato inadeguato alle esigenze dei viaggiatori.
“Prima del lockdown quotidianamente la fila delle auto parcheggiate occupava tutto il viale d’accesso arrivando ben oltre la statale 16”. Da qualche mese, con le tante persone in smart working e le università in didattica a distanza, il volume di traffico è diminuito. “Ma con la ripresa del lavoro e delle lezioni universitarie in presenza si tornerà ai soliti disagi”, prevede Pascale. “I progetti ci sono, un parcheggio più funzionale oltre che per i pendolari sarebbe molto utile per i turisti. Ho più volte visto durante l’estate famiglie scendere in stazione per andare al mare nella Riserva di Punta Aderci e trovarsi in difficoltà perché avrebbero dovuto camminare lungo la ss16”.
Il nuovo parcheggio. Se ne parla da tempo, ci sono stati colloqui tra l’amministrazione comunale e Ferrovie dello Stato ma, ad oggi, è tutto fermo. Ieri il sindaco Francesco Menna ha sottolineato che quell’area è di proprietà della società ferroviaria ed il Comune non ha possibilità di intervento. Il vicesindaco Giuseppe Forte ha spiegato di aver consegnato “a gennaio 2020, un progetto quasi definitivo per la realizzazione di un parcheggio a monte della stazione, con collegamento attraverso ascensori e scale. I responsabili degli uffici di Ancona sembravano aver apprezzato l’iniziativa ma, nonostante due lettere con richiesta di intervento, nulla è accaduto”. Intanto quel parcheggio resta al buio e incustodito, con particolari disagi nelle ore serali e notturne e nel fine settimana, quando c’è meno frequentazione. Cosa può accadere lo si è visto lo scorso weekend.
Il servizio bus. Se sulla realizzazione del nuovo parcheggio l’amministrazione comunale non ha responsabilità e compiti diretti – se non quello di sollecitare e fare da pungolo rappresentando le istanze di decine di cittadini – ha competenze sul servizio di trasporto urbano. La stazione Porto di Vasto è servita, nei giorni feriali, dalla linea 3 (che viaggia da e per il centro città), dalla linea 5 e dalla linea 7 (che attraversano anche le contrade). Incrociando gli orari degli autobus con quelli dei treni in arrivo e in partenza dalla Porto di Vasto emerge che non per tutti i treni c’è una relativa corsa di bus (negli orali serali o al mattino presto non ci sono per nulla corse).
Arrivi da Pescara: 5.55; 6:54; 7;30; 8:11; 8:54; 9:54; 11:55; 13:00; 13:55; 14:56; 15:55; 16:55; 17:56; 18:55; 19:54; 21:01; 21:59.
Partenze da Porto di Vasto: 4:56; 6:23; 6:59; 7:56; 8:52; 9:04; 10:04; 12:04; 13:12; 14:04; 15:04; 16:04; 17:04; 18:04; 19:04; 19:52; 21:04.
Le scelte sono due. Raggiungere la stazione o il posto di lavoro (a seconda dei casi) con un mezzo proprio, oppure utilizzare il bus e dover trascorrere del tempo in una stazione che, isolata e senza servizi, non rappresenta il massimo del comfort. Una soluzione potrebbe essere quella di rimodulare le corse dei bus in funzione dei treni – magari quelli più frequentati – con un servizio navetta diretto tra stazione e centro cittadino.