Il problema è fare le liste. A Vasto molti generali e pochi soldati. Fioccano le candidature a sindaco, ma alle loro spalle mancano ancora le squadre con cui affrontare la dura competizione elettorale di quest’anno. La data delle comunali ancora non c’è, è vero. E nel mondo politico si parla insistentemente di un possibile rinvio a settembre. Ma il trascorrere delle settimane mette tutti gli aspiranti allo scranno più alto del municipio di fronte alle complicazioni dell’anomala campagna elettorale in piena pandemia.
A.A.A. candidati cercasi – Dopo aver sparato molte cartucce tra l’estate e la fine dell’anno, la politica vastese mostra in questa fase di avere le polveri bagnate. Il distanziamento e il divieto di assembramenti renderanno farraginosa la caccia al voto e gli effetti delle precauzioni anti-Covid si riverberano già sulla ricerca di aspiranti consiglieri. Se è vero che la data del voto potrebbe slittare (il condizionale è d’obbligo, vista la crisi di governo dagli esiti ancora imprevedibili), è altrettanto evidente che i tempi della campagna elettorale sono destinati a dilatarsi. Le amministrative sono ben diverse dalle politiche: non basta il gradimento nei confronti dei leader, servono anche liste di candidati in grado di raccogliere preferenze. Perché la scelta degli elettori è spesso basata sulla conoscenza e la stima personale nei confronti del singolo pretendente a un seggio nell’Aula Vennitti. I partiti lo sanno e per questo puntano a presentare più liste possibili per avere almeno un candidato per ogni quartiere. Nell’anno della pandemia, è tutto più difficile. E non riguarda solo l’impossibilità di fare i comizi, ormai divenuti pure formalità cui partecipano, nella maggior parte dei casi, solo le cosiddette truppe cammellate. Nella campagna elettorale 2021 saranno impossibili gli appuntamenti collettivi che mirano a coinvolgere il più ampio numero di persone in vista della formazione delle liste. Anche il porta a porta, strumento principale della caccia al voto comunale, sarà quanto meno limitato. Crescerà l’uso di videoconferenze (mai usate nelle campagne precedenti) e social network.
La situazione – Per il sindaco, Francesco Menna, l’insidia si chiama rischio erosione. Si è deteriorato infatti il rapporto con quel pezzo del mondo ambientalista che ha abbandonato il Tavolo per l’ambiente in aperta polemica con lui e l’assessora Paola Cianci. L’altro campanello d’allarme l’ha suonato nelle scorse settimane il Psi chiedendo al primo cittadino e agli alleati di ricucire i rapporti con i fuoriusciti del centrosinistra. Il riferimento appare evidente: i socialisti alludono a La buona stagione, il polo civico in costruzione attorno ad Alessandra Notaro, che pure deve allargare la propria base. Per i competitor di Menna, infatti, il problema sarà aggregare, perché con una sola lista elettorale è difficile vincere. Lo ha capito il Movimento 5 Stelle, che ha lanciato il progetto civico ChiAma Vasto e candida Dina Carinci alla carica di sindaca. Però il fronte delle civiche è ampio. Angela Pennetta, leader del comitato L’Arcobaleno parla di sicurezza: “La situazione è diventata insostenibile. Ogni giorno a Vasto si verificano un furto di auto e furti in abitazione nonostante la zona arancione”, quindi “la politica tutta faccia quadrato sul tema della sicurezza e chieda a gran voce che vengano potenziate le forze dell’ordine”. Orlando Palmer guida il movimento Iustitia nova, Anna Rita Carugno il movimento Ora rispetto per tutti gli animali. Tutto questo mentre nel centrodestra si avvicina il momento della scelta: ogni forza politica metterà sul tavolo della coalizione il nome del proprio candidato sindaco. Questa è la decisione che, nelle ultime tre elezioni, ha causato le peggiori divisioni interne.