15.00 – Nel pomeriggio, nel campo base di Massa d’Albe, i responsabili di tutte le forze in campo hanno tenuto una conferenza stampa congiunta per fare il punto sulle ricerche di Tonino Durante, Gian Mauro Frabotta, Valeria Mella e Gianmarco Degni.
“Non si può lasciare nulla di intentato – ha detto il responsabile abruzzese del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico -. Far lavorare tante persone su un sito pericoloso richiede un’organizzazione in cui tutti abbiamo lavorato in sinergia. Stiamo sfruttando tutte le tecnologie che la tecnica ci consente per ritrovare i dispersi”.
Oltre al sonar Recco, che sarà montato su un elicottero che, volando a raso, proverà a cercare tracce dei dispersi, è in arrivo un mezzo meccanico apripista proveniente da Ovindoli. Il mezzo sarà trasportato in elicottero e potrà aiutare i soccorritori alle prese con un alto strato di neve – in alcuni punti stimato in nove metri -.
I responsabili di Soccorso Alpino, polizia, carabinieri, guardia di finanza, alpini, vigili del fuoco e protezione civile hanno sottolineato come, nelle ricerche, ci sia uno spirito di grande collaborazione. “Non c’è stato un momento in cui non ci sia stata la totale condivisione di strategie, problematiche – ha evidenziato il responsabile della PC abruzzese -. L’operazione è molto delicata, complessa, meteo-dipendente ed è in continua riprogrammazione”.
[ads_dx]13.00 – Continuano sul Monte Velino, le ricerche dei quattro escursionisti di Avezzano di cui non si hanno notizie dalla serata di domenica 24 gennaio. C’è un imponente dispiegamento interforze di uomini e mezzi che stanno battendo palmo a palmo una vasta area in valle Majelama per cercare tracce dei quattro dispersi.
Per aiutare le operazioni è in arrivo anche un potente sonar dalla Valle d’Aosta. “Si tratta di una tecnologia Recco, dunque di un’antenna di grande diametro, trasportata da un elicottero che tramite un segnale cerca le tracce dei dispersi come un sonar”, spiega una nota del Soccorso Alpino.
Dovrebbero arrivare a Forme di Massa d’Albe anche dei mezzi pesanti che, trasportati in quota, possano aiutare i soccorritori a scavare la neve. Nell’area delle ricerche lo strato nevoso è infatti alto diversi metri, redendo così difficili le operazioni.