Ianez torna con un nuovo singolo, New Black, uscito oggi per la Satellite Rec di Fabio Tumini il 20 gennaio 2021 su Spotify e tutti gli store digitali. “È quasi uno scioglilingua, una filastrocca distopica ed ermetica che attraverso parole e immagini descrive il degrado sociale e politico secondo il punto di vista dell’artista“.
È un brano “frenetico, ansiogeno, tra il rap il rock e l’elettronica”, che “esce dai margini del politicamente corretto percorrendo le strade del trash web e televisivo ed è subito chiara la posizione critica verso i neofascismi, anche quelli nascosti dietro bandiere di diverso colore”.
L’artista vastese lo dice senza mezzi termini: “Non mi interessa piacere a tutti, sarebbe come voler piacere a chi non mi piace“.
Green is the new black ripete il ritornello senza lasciare spazio ad interpretazioni, in una semi citazione della nota serie tv Orange is the new black. E di citazioni ne troviamo diverse nel testo di questo pezzo, dal film Zombieland a The Walking Dead fino a Macondo, la città immaginaria del romanzo di Gabriel Garcia Marquez, 100 anni di solitudine.
[ads_dx]”L’arte in generale è sempre influenzata e ispirata dal periodo storico nel quale viene concepita e in questo momento, oltre alla spazzatura da social e tv, c’è un ritorno consapevole e inconsapevole di concetti e anacronismi politici e sociali da ventennio“.
Il progetto Ianez è solido e in continua evoluzione. Il basso di Lollo (Lorenzo D’Annunzio), le basi di Fabio Tumini e la voce e i testi di Ianez pseudonimo di Andrea Iannone danno vita a qualcosa di riconoscibile, con una identità precisa. Ed è già pronto il prossimo brano, Minerva che uscirà nei prossimi mesi.
In New Black Antonella Giuliano, ormai parte integrante del progetto, è l’occhio dietro la telecamera, a lei spetta il difficile compito di fare in modo che la parte visiva dia valore aggiunto alla musica e alle parole. Un video disturbante, ironico e drammatico. “Il bombardamento di fotogrammi dai quali non si può scappare, l’annichilimento più totale sotto una pioggia costante di informazioni di ogni genere, dalla cronaca al trash, una miscela velenosa che tende a normalizzare tutto ciò che è brutto”.
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