Segretario lo è già stato. Non del Pd, che non esisteva ancora, ma dei Democratici di sinistra alla vigilia delle elezioni del 2006, le prime vinte dal centrosinistra a Vasto. A distanza di una quindicina d’anni, Simone Lembo torna alla guida del partito in città. La sede è la stessa, in piazza del Popolo. All’epoca, si chiamava sezione, oggi circolo. Nell’ultimo quinquennio, quella sede è rimasta quasi sempre vuota.
All’indomani del congresso che, in videoconferenza, lo ha eletto all’unanimità, Lembo parla dell’operazione rilancio. I dem escono così da quasi un un anno di commissariamento successivo alle dimissioni del precedente segretario, Luciano Lapenna. Undici mesi e mezzo affidati al comitato reggente composto dallo stesso Lembo e da Nicola Della Gatta, Anna Bosco e Sabato Giuliano, quest’ultimo subentrato dopo le dimissioni di Fabio Giangiacomo. Il nuovo segretario a breve ufficializzerà il direttivo, “non più di trenta persone”, e la segreteria. Vuole “parlare con gli iscritti per mettere a punto le tematiche e gli argomenti”.
Simone Lembo, come ha fatto a mettere tutti d’accordo?
“Sono tutti compatti sul mio nome e sulle cose da fare, c’è voglia di partecipazione e di rilanciare l’azione politica un partito che ha ancora tanto da fare”.
Su quali basi programmatiche ha avuto il consenso del partito?
“Sull’innovazione e sulla necessità di aprirsi alle nuove generazioni. La pandemia ci ha messo di fronte a questioni nuove: le tematiche ambientali, di cui dobbiamo riappropriarci, e poi il lavoro, a partire dalle micro e piccole imprese, che io conosco bene”. Lembo è direttore provinciale di Confesercenti.
Lei è stato segretario dei Ds. Con la sua segreteria il partito si sposta più a sinistra?
“Provengo dai Ds e mi sento figlio del Partito democratico, ci sono nato dentro. E ho imparato a conoscere le varie anime del Pd, tra solidarietà, lavoro, ambiente. L’ambiente è un tema di cui dobbiamo riappropriarci, perché è una parola che a volte ci siamo vergognati di pronunciare”.
Di recente il Partito socialista ha chiesto dialogo con quel pezzo di centrosinistra che ha contribuito a fondare il polo civico La Buona Stagione e non con soggetti politici che, secondo i socialisti, non hanno nulla a che fare con la coalizione che amministra la città. Lei come risponde a questa sollecitazione?
“Noi dobbiamo dialogare con tutti. E capire che i tempi sono cambiati. Il nostro avversario è il centrodestra”.