Durante questo viaggio stiamo ascoltando: Once in the lifetime (Talking Heads, 1981)
Il viaggio continua! Abbiamo lasciato Caramanico Terme e la Valle dell’Orfento (leggi qui la tappa) e, dopo poco piu di 10 chilomentri e un quarto d’ora di viaggio, siamo arrivati in un altro gioiello di questa regione: San Valentino in Abruzzo Citeriore.
Prima di fermarci in centro e fare una passeggiata conoscitiva di questo borgo, decidiamo di percorrere una strada di campagna appena fuori dall’abitato che ci regala una bella vista panoramica del paese.
Quel grano, quei papaveri, quei lavoratori della terra che ci salutano mentre colgono l’occasione per asciugarsi il sudore dalla fronte. Si sente proprio il profumo d’Abruzzo, forte e gentile.
Torniamo in centro e parcheggiamo l’auto vicino il Museo dei Fossili e delle Ambre che consiglio di visitare soprattutto a chi è appassionato di questo tema.
Prendiamo una stradina che sale verso la parte antica. Incontriamo una signora gentile a cui chiedo: “Andiamo bene per la chiesa?”, e lei: “Non vi potete sbagliare: tutte le strade portano in chiesa“.
Sono indeciso se prenderla come una semplice e utile informazione turistica, oppure come un segnale divino dal Cielo 🙂
Piacevolmente ci perdiamo tra i vicoli in salita, chiari e accomodanti, che ci accompagnano verso la parte alta del paese.
Un signore coi capelli bianchi, appoggiato sulla ringhiera del suo balcone, ci fa un timido “ciao” con la mano e con un altro signore, che sta pitturando un mobile fuori casa, ci scambiamo il “Buongiorno, come va?”.
Proseguiamo e, facendo qualche curva e tagliando per un vicolo, arriviamo su di una scalinata con una fontana (che qui chiamano “del Sansone”) e da lì alziamo lo sguardo fin sui due campanili gemelli che come lance, bucano le nuvole bianche e spumose nel cielo azzurro.
Le rondini volano da parte a parte, un bambino spinge la sua bicicletta sulla piazzetta, mentre noi restiamo ammaliati dalla bellezza reale che vediamo e da quella interiore che avvertiamo.
Siamo arrivati davanti al maestoso Duomo dei S.S. Valentino e Damiano, ovvero la Chiesa Madre di San Valentino in Abruzzo Citeriore di origine settecentesca con doppia torre campanaria, una meraviglia! Andiamo a visitare l’interno.
Facciamo alcune foto anche nella parte esterna della chiesa e poi arriviamo su di una terrazza che dà sulla valle che da qui sembra un dipinto.
“Siete già andati anche su quell’altro belvedere?”, mi chiede una ragazza che si avvicina a noi. “Non ancora, da che parte dobbiamo andare?”, domando io. “Scendete per di qua, sempre dritto e poi lo trovate, è bellissimo, è il mio preferito!”, mi risponde lei. La ringriaziamo e la salutiamo.
Dalla chiesa, riprendiamo la via in discesa indicata dalla ragazza e arriviamo sulla strada principale (vicino la caserma dei Carabinieri) da cui parte una scala in ferro. Da qui la vista è bellissima, sia sul paese che sulle montagne tutt’attorno.
Mi piacciono i belvedere perché ci danno il senso dello spazio in cui un borgo vive la sua vita, oltre a darci dei nuovi punti di vista utili per ripensare le nostre convinzioni, a volte, troppo stantie.
Un belvedere è importante perché ci regala anche la possibilità di lanciare più in là i nostri pensieri, ci obbliga, in senso buono, a rivalutare i punti di vista, ampliare il ventaglio delle possibilità, delle ipotesi e delle soluzioni.
Mi chiedo, perché il centro abitato di San Valentino in A.C. è nato proprio qui? C’è una montagna che dava riparo e legna? C’è un fiume nelle vicinanze per l’acqua e per irrigare i campi? Il borgo si trovava su antiche vie di comunicazione o di nomadismo? Sono domande che mi rimangono in mente per diversi minuti durante l’ultima parte della passeggiata.
Dopo tanto camminare, ci è venuta fame ed è proprio così che ricordo un’autentica tradizione di questo luogo: non puoi andar via da San Valentino in Abruzzo Citeriore senza aver gustato uno dei gelati più buoni d’Italia.
Non sono solo io a dirlo, ma i tanti riconoscimenti che questa gelateria ha avuto negli anni, come ad esempio i 2 coni ricevuti da Gelaterie d’Italia del Gambero Rosso.
Ci sediamo nel giardino esterno e gustiamo un gelato ed è stato davvero un piacere farsi una foto assieme alla “mastra gelataia”, che ringrazio per la sua gentilezza e per averci dedicato il suo tempo.
Siamo soddisfatti di questa visita e di aver scoperta un’altra destinazione che sicuramente possiamo consigliare a chi deciderà di venire a conoscere l’Abruzzo.
Siamo così tranquilli e rilassati che non è semplice alzarsi dalla sedia. Ma facciamo un piccolo sforzo, dobbiamo ripartire.
Andiamo verso l’auto e proseguiamo. Quale sarà la prossima tappa del diario di viaggio “La Bellezza ai tempi del Covid”?
Roberto De Ficis – Travel & Food Blogger
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*il viaggio e le fotografie sono state realizzate tra il mesi di maggio e ottobre 2020 nel pieno rispetto delle regole anti covid e seguendo accuratamente le disposizioni dei vari DPCM in vigore.
Durante questo viaggio stavamo ascoltando: Once in the lifetime (Talking Heads, 1981)