“Sin dall’inizio abbiamo adottato e rispettato i più rigidi protocolli previsti dalle norme nazionali e regionali”. A parlare è il direttore della fondazione Padre Alberto Mileno, padre Franco Berti, che gestisce la rsa del “San Francesco” dove si è sviluppato un focolaio di contagi da Covid-19 che ha interessato oltre 50 persone tra ospiti e dipendenti.
Nella struttura di Vasto Marina, che aveva passato indenne la prima ondata, si sono registrate anche diverse vittime, tra le quali il decano della stampa vastese, Giuseppe Catania, e il padre del consigliere comunale di Vasto Davide D’Alessandro, Antonio. L’esponente della Lega a più riprese ha chiesto pubblicamente chiarezza sui decessi e sull’esplosione del focolaio, sui social non sono mancati altre prese di posizione in tal senso.
[ant_dx]La direzione dell’istituto ora interviene con un comunicato stampa con il quale assicura: “La Fondazione, oltre a ciò, ha anche supplito le istituzioni quando si è fatta carico, a sue spese, di avviare, in autonomia, le indagini epidemiologiche che hauno consentito di isolare e limitare il contagio. Ha limitato ogni potenziale forma di contagio impedendo l’accesso ai familiari dei pazienti e provvedendo all’isolamento preventivo dei pazienti in ingresso. Ha, ogni giorno, monitorato, secondo le disposizioni di legge, il personale dipendente rilevando la temperatura corporea e la comparsa di eventuali sintomi. Al personale, oltre a ciò, sono stati fomiti tutti i dispositivi di protezione individuali in misura adeguata a copertura dei rischi più elevati. Tali azioni hanno consentito, alla Fondazione, di evitare, per quasi un anno, l’insorgere di focolai”.
“L’attenzione – continua il comunicato – non è mai scesa. La Fondazione, infatti, anche prima dei provvedimenti regionali, ha adottato strumenti difensivi molto restrittivi, anche prima della seconda ondata, di cui si darà conto a chi ne farà richiesta. La Fondazione, inoltre, ha anche ricostruito la catena del contagio e ritiene, a prescindere dalle farneticazioni di qualcuno, di non avere alcuna responsabilità in ordine alla stessa. La Fondazione, infine, è a disposizione di tutte le autorità per fornire ogni eventuale, se richiesto, informazione corredata dalla dovuta documentazione”.
Sul focolaio ancora in atto, qualche settimana fa, avevamo ascoltato il dottor Giovanni Leone, responsabile Covid della struttura. I contagi sono avvenuti a ridosso del periodo stabilito dal piano del Governo per la somministrazione dei vaccini a pazienti e lavoratori. “Quanto accaduto – ci aveva detto – sarà oggetto di audit aziendale. Saranno prese in considerazione le cause che hanno fatto entrare il Covid, anche alla luce delle precauzioni e norme che vengono applicate. È un’analisi che va fatta a mente fredda. Ora siamo nel pieno della partita e dobbiamo mettere in campo il massimo delle nostre capacità”.