Domani, lunedì 11 gennaio, torneranno in aula gli studenti delle scuole superiori. Riceviamo e pubblichiamo una lettera che il professor Federico Orlando, docente del polo liceale Mattioli di Vasto, ha inviato lo scorso dicembre al presidente della Regione con una serie di proposte per lo svolgimento delle lezioni.
Egregio Governatore Marsilio,
nel vivere un presente disforico, scosso sin nelle radici dalla presenza di un virus iniquo che ha sconvolto la quotidianità di tutti, desidero presentarLe la mia proposta per una sicura e duratura riapertura delle scuole. Pur condividendo le preoccupazioni che da più parti si levano concordi sul futuro dei nostri ragazzi e dell’intera generazione, sono convinto che collaborando tutti insieme riusciremo a superare questo complesso periodo.
Innanzitutto, mi presento. Mi chiamo Federico Orlando, sono un docente del Polo Liceale “R. Mattioli” di Vasto e vivo il mondo della scuola da circa quindici anni. Dal 2016 collaboro con la Dirigente Scolastica come referente del Liceo Musicale.Alla luce della mia esperienza nel mondo della scuola, sono convinto che le soluzioni più efficaci siano quelle più semplici, quelle che senza stravolgimenti riescono a ottenere risultati concreti.
Ho sentito parlare nelle ultime settimane di asettiche percentuali in riferimento alle attività didattiche da svolgerein presenza, 50%-75%-25%; tuttavia, esse restano mera possibilità migliorativa se non vengono condivise da tutte le Istituzioni scolastiche. Mai come ora abbiamo bisogno di uniformità organizzativa su tutto il territorio regionalee, perché no, anche nazionale!
[ads_dx]Come Lei ben sa, la scienza in questi mesi ci ha insegnato che per sconfiggere il virus vi è bisogno di distanziamento sociale e di un periodo di isolamento di 14 giorni nei casi di contatto ravvicinato con persone risultate positive al virus. Sono questi gli aspetti fondanti della mia proposta, la quale tiene conto tanto delle esigenze scientifiche e didattiche quanto di quelle logistiche legate ai mezzi di trasporto. Su questi ultimi aspetti ho avuto un confronto con vari Dirigenti Scolastici e con diversi colleghi che hanno apprezzato e condiviso l’idea organizzativa.
In che cosa consiste la mia proposta? Ciascuna Istituzione Scolastica suddivide in 2 blocchi le classi. Ad esempio, in un istituto formato da 40 classi, esse vengono divise in 2 gruppi da 20 ciascuno:Gruppo A e Gruppo B. Propongo che la percentuale di frequenza in presenza sia pari al 50%. Il gruppo A frequenterà in presenza a scuola per due settimane consecutive, mentre il Gruppo B è in Didattica a distanza; viceversa, nelle due settimane successive, il gruppo A è in DAD, il gruppo B a scuola in presenza. Ogni 2 settimane, dunque, i due gruppi si alternano.
Quali sono i vantaggi di tale strutturazione?
– I docenti potrebbero organizzare al meglio la didattica sapendo con certezza di avere 2 settimane in presenza e due a distanza.
– La popolazione scolastica che si sposterebbe ogni giorno sarebbe sempre pari al 50% del totale: questo abbasserebbe di molto la presenza degli studenti sui mezzi pubblici, alleggerendo in tal modo la pressione su di essi.
– Le 2 settimane al mese in cui gli studenti svolgono le lezioni a distanza si configurerebbero quali quarantene naturali per spezzare eventuali catene di contagi venutesi a creare nelle 2 settimane di didattica in presenza.
– Ne gioverebbe anche l’organizzazione all’interno delle scuole, le quali, avendo bisogno solo della metà degli spazi ogni giorno, potrebbero garantire un maggiore distanziamento tra gli alunni utilizzando le aule più ampie.
– Le attività laboratoriali, pratiche e caratterizzanti i percorsi di studio che si svolgono in orario pomeridiano potrebbero continuare senza impedimenti.
Tanti docenti e personale scolastico non potranno che condividere una proposta che contempera al suo interno esigenze sanitarie, didattiche, sociali, logistiche. Sono certo che la Sua sensibilità e lungimiranza politica guideranno il Suo agire in questo difficile passaggio.
Resto a Sua completa disposizione, fiducioso che le scelte messe in campo dalla Regione Abruzzo possano diventare un modello ispiratore per l’intera nazione.