Letti e comodini in ritardo ne hanno fatto slittare l’apertura, ma la prossima settimana il Covid-Hotel di Gissi aprirà. Parliamo del servizio annunciato dalla Asl Lanciano Vasto Chieti all’inizio del mese di novembre per l’accoglienza di persone positive al coronavirus asintomatiche senza fissa dimora o che non possono rispettare correttamente l’isolamento dal resto della famiglia all’interno delle proprie abitazioni. L’obiettivo è quello di contrastare la diffusione del Covid-19 soprattutto in ambito famigliare al quale, anche in virtù delle restrizioni riguardanti le occasioni di incontro fuori casa, è riconducibile gran parte dei recenti contagi.
Dell’argomento, in realtà, si iniziò a discutere già nel mese di ottobre, quando il sindaco gissano Agostino Chieffo, affiancato dai colleghi del circondario, sottolineò i rischi di destinare a tale servizio il quarto piano dell’ex ospedale chiedendo al direttore generale dell’azienda sanitaria, Thomas Schael, di usare una delle strutture abbandonate nello stesso comune (la scuola infermieri o l’ex distretto sanitario, LEGGI).
[ant_dx]La Asl nel comunicato del 10 novembre annunciava l’arrivo degli arredi necessari per l’apertura “la prossima settimana”, ma da allora del Covid-Hotel di Gissi si sono perse le tracce.
“Nessun passo indietro” assicura il direttore sanitario della Asl, Angelo Muraglia, al quale abbiamo chiesto quale fosse stato il destino del servizio dato in partenza due mesi fa. “Purtroppo abbiamo dovuto aspettare gli arredi che hanno subito dei ritardi – dice – Sono circa 20 posti e le singole unità sono composte da letto, comodino e armadietto, il reparto è già pronto. Ora stiamo valutando il personale da prendere. Non è un reparto di degenza, ma ci sono sempre delle persone positive quindi vanno osservate alcune regole e procedure corrette, ad esempio nella vestizione”.
“Prendiamo ad esempio una persona che vive con altri 4-5 famigliari e un bagno solo, come fa a isolarsi? – sottolinea in chiusura Muraglia – Accoglieremo anche pazienti senza un domicilio: qui verranno garantiti loro un pasto sicuro, qualcuno che gli misura la saturazione dell’ossigeno e la temperatura e se la situazione dovesse evolvere, si spostano in ospedale”.