Prende il via oggi, all’ospedale di Chieti, la campagna vaccinale anti-Covid nella Asl Lanciano Vasto Chieti. All’ospedale clinicizzato riceveranno la prima dose 40 operatori sanitari. Le dosi necessarie sono state consegnate dai mezzi della cooperativa Valtrigno, scortati dalla polizia.
Ad aprire la campagna di vaccinazione è stato Jacopo Vecchiet, direttore della Clinica Malattie Infettive dell’ospedale di Chieti che ha ricevuto la dose questa mattina, seguito da Salvatore Maggiore, responsabile della Rianimazione, e Ettore Porreca, direttore della Medicina 2. Nel corso della mattinata odierna, sono stati 60 gli operatori sanitari a cui è stata somministrata la prima dose. “È un privilegio essere vaccinati – ha commentato Vecchiet – ed è anche un’occasione per manifestare la doverosa riconoscenza per l’immane impegno messo in campo dalla sanità pubblica per approdare a questo risultato in tempi così rapidi. Certo il vaccino non può essere recepito come un lasciapassare per comportamenti irresponsabili: l’immunizzazione si concretizza circa una settimana dopo la seconda dose, quindi occorre circa un mese per essere protetti dall’aggressione del virus. È sicuramente importante, quindi, vaccinarsi, per approdare a una copertura massiccia della popolazione, e lo è altrettanto conservare le precauzioni che abbiamo imparato a conoscere”.
La campagna proseguirà poi a Lanciano e Vasto, individuati come punti vaccinali ospedalieri, mentre a livello territoriale saranno impiegati i Pta di Casoli e Guardiagrele, il Distretto di Lanciano, l’ex SS. Annunziata di Chieti e l’Area Distrettuale 3 del Vastese. Lo scorso 27 dicembre i primi operatori sanitari sono stati vaccinati a Teramo [LE TESTIMONIANZE – LEGGI]. Vaccini arrivati anche negli ospedali di Vasto, dove si parte domani e, a seguire, Lanciano. Le dosi disponibili al momento consentono di vaccinare 1.755 operatori. Si andrà avanti con la somministrazione delle dosi tutti i giorni, prevedendo un programma di lavoro di circa 10 vaccinazioni ogni ora.
“La campagna – spiega la Asl – si svolgerà secondo un piano che la Direzione Asl ha formalizzato con delibera, nella quale sono state differenziate le categorie da vaccinare prioritariamente nelle fasi iniziali e precisate modalità organizzative. Le prime dosi andranno al personale sanitario e non che opera all’interno del sistema salute dalla Asl (inclusi farmacisti, MMG/PLS, Specialisti ambulatoriali interni, Medici di Continuità assistenziale) identificati in base a classi di rischio ben definite, residenti e personale delle Rsa, persone di età superiore a 80 anni”.
[ads_dx]Con l’incremento delle disponibilità di dosi “si inizierà a sottoporre a vaccinazione le altre categorie di popolazione, fra le quali quelle appartenenti ai servizi essenziali, come gli insegnanti ed il personale scolastico, le forze dell’ordine, il personale delle carceri e dei luoghi di comunità, etc. E’ stata comunque prevista una flessibilità organizzativa in caso di focolai epidemici o per particolari categorie che si rivelassero a rischio“.
In ambito ospedaliero le vaccinazioni saranno coordinate dalle Direzioni mediche, che identificheranno il personale da vaccinare d’intesa con i Direttori e i Coordinatori delle unità operative, mentre per l’area territoriale saranno coordinate dal Servizio Igiene a Sanità Pubblica, d’intesa con i responsabili dei Distretti e Pta e per gli anziani ospiti delle Residenze con il Servizio Valutazione Appropriatezza delle Prestazioni Sanitarie.
Le categorie degli operatori sanitari da vaccinare prioritariamente sono gli operatori del 118, del Pronto Soccorso, delle Radiologie Covid, delle Rianimazioni Covid di Chieti e Vasto, delle Malattie Infettive di Chieti e Vasto, della Pneumologia Covid di Chieti, delle Medicine Covid di Chieti, dei reparti Covid dell’ospedale di Atessa , della Rsa di Casolo e Pta di Gissi, delle strutture Covid Hospital, i medici USCA. Per favorire l’adesione alla vaccinazione la ASL ha adottato un modello organizzativo che garantisca un’offerta di prossimità, anche al fine di ridurre il più possibile gli impatti organizzativi sui servizi sanitari e sui turni del personale”.