Durante questo viaggio stiamo ascoltando: That’s amore (cantata da Dean Martin, di Harry Warren and Jack Brooks, 1953)
Il viaggio continua. Dopo la tappa non prevista di qualche giorno fa al Faggio del Pontone (leggi qui), un altro fuori programma si presenta sul nostro cammino. È ora di pranzo e per mangiare qualcosa abbiamo deciso di andare a trovare degli amici qui vicino.
Lasciamo Sulmona (puoi leggere qui la tappa) e già in lontananza possiamo vedere la nostra prossima destinazione. Un borgo bellissimo, sovrastato dal Monte Morrone (conosciuto per la presenza di molti eremi di Celestino V, il Papa del Gran Rifiuto). Siamo arrivati a Pacentro!
Andare a spasso in questo meraviglioso borgo, uno dei più Belli d’Italia, significa immergersi tra balconi fioriti e paesani sorridenti, botteghe e piccole mostre d’arte e artigianato.
Da visitare la Piazza del Popolo con la fontana settecentesca e la Chiesa di Santa Maria della Misericordia, le strette vie che ci accompagnano al Castello Caldora che domina tutta la Valle Pelina e da cui si ammira la vicina città di Sulmona.
Questa volta, come dicevo, è una “sosta tecnica” solo per passare a trovare alcuni amici e mangiare qualcosa, perché a breve scavalleremo la montagna per procedere il viaggio verso un luogo bellissimo immerso nella natura. Torneremo presto in questo borgo per una visita più approfondita.
Arriviamo fuori dalla casa dei nostri amici e ci sediamo su di una panca di legno e dico: “Vi immaginate se arrivassimo qui a cavallo? Alla fine non ci sarebbe niente fuori posto. C’è un castello, un borgo antico, mancano solo i cavalieri, no?”. I miei compagni di viaggio, scherzando, rispondono: “Troppo sole, eh? Mettiti un cappello”.
Virginia si affaccia dalla porta e dice: “Roberto, ben arrivati!”. E poi continua: “Se vi va, venite dentro, stiamo facendo la ricotta proprio adesso. È ancora calda-calda”. Lei e la sua famiglia ci accolgono Alla Casa Vecchia come se fossimo parte della loro famiglia. Succede sempre così.
Entriamo e, dalle pieghe sulla stoffa, riesco a scorgere il loro sorriso anche se coperto dalle mascherine. “Come sta andando il viaggio, tutto bene?”, mi chiede la mamma di Virginia. Io rispondo di sì, che tutto va bene. La mia attenzione è rapita dal processo di produzione della ricotta.
Siamo affamati e ci sediamo all’esterno sotto un ombrellone grande che ci ripara dal sole. “Roberto, sei tornato”, mi dice la signora Beatrice che passava di qui, “poi vi aspetto a casa”, aggiunge, “venite a prendere il caffè “. Io glielo prometto.
Sorseggiamo del vino della casa assieme a salumi, con ricotta fresca, formaggi tipo gorgonzola e al peperoncino, oltre che stagionati, salsicce bianche e di fegato (il famoso fegatazzo di Pacentro), mentre ci raggiunge Robert un nostro amico pacentrano-newyorkese che ha deciso di vivere qui. Subito dopo di lui, arriva un signore attempato con barba lunga e con un figlio gentile e premuroso che lo accompagna, sono olandesi innamorati di questo borgo.
Questo “quadro di vita di viaggio” – perfettamente fuori programma, ma che ci sembra, invece, sapientemente programmato – raggiunge così la perfezione, tra amicizia, chiacchiere italo-inglesi, buon cibo, autentico relax, venticello che ci accarezza il viso accaldato.
Allora, quello che ho appena scritto può essere immaginato come una scena di teatro: c’è un palco, ci sono dei personaggi, dei dialoghi e delle interazioni. Un palco di un teatro dove i personaggi si muovono secondo un ordine utile a generare un effetto.
I dialoghi, le interazioni, il tempismo in cui arrivano le persone sulla scena sono perfetti. Sembra tutto scritto e invece, quando la vita la si lascia andare seguendo le luci dell’amicizia, dell’empatia, tutto si scopre seguire un “ordine divino” dove nessuno perde, nessuno si sente escluso, nessuno si sente fuori posto. Sarà realtà, oppure siamo come nel film The Truman Show? 🙂 Realtà, sicuramente.
Salutiamo Virginia e la sua famiglia e, dopo aver fatto visita a Beatrice ed esserci presi il caffé da lei – saliamo sull’auto e ripartiamo. Quale sarà la prossima tappa del diario di viaggio “La Bellezza ai tempi del Covid”?
Roberto De Ficis – Travel & Food Blogger
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