Quattro rate in quattro anni. Ogni rata vale circa 217 mila euro, per un totale di 870 mila. Sono le cifre che il Comune di Vasto per estinguere il debito con La Pulchra spa, la società che gestisce l’igiene urbana, “a fronte di un debito originario di circa un milione 800 mila euro”, fa i conti il sindaco, Francesco Menna, che considera la transazione “molto conveniente”.
Il primo cittadino incassa in Consiglio comunale il voto favorevole della sua maggioranza di centrosinistra per un’operazione che “ha comportato – afferma – il risparmio, per le casse del Comune e per le tasche dei cittadini, di circa un milione di euro” e aggiunge che la Pulchra verserà “nelle casse dell’ente l’80% degli utili dovuti. Possiamo annoverare anche questo risultato tra quelli particolarmente importanti poiché dopo aver cancellato i debiti con il Civeta e altri creditori, si estingue in via definitiva qualsiasi debito con la Pulchra. Ricordo peraltro che il debito di partenza ammontava ad oltre 4 milioni di euro”.
Dall’opposizione arrivano bordate durante e dopo il Consiglio comunale: “Dopo aver ritirato il punto durante lo scorso Consiglio comunale, incalzato dalle perplessità sollevate dall’opposizione, Menna ha proceduto alla vigilia di Natale alla modifica della transazione, che ora lascia altre questioni aperte, insieme all’ennesimo debito che i cittadini vastesi dovranno sostenere per quattro anni”, scrivono in un comunicato Guido Giangiacomo (Forza Italia), Edmondo Laudazi (Il Nuovo Faro), Alessandro d’Elisa (gruppo misto), Alessandra Cappa Davide D’Alessandro della Lega, Vincenzo Suriani e Francesco Prospero di Fratelli d’Italia.
“Dopo che molti consiglieri di maggioranza gli avevano voltato le spalle per evitare un rischioso voto con conseguenze contabili imprevedibili, per un solo voto (quello di Mauro del Piano richiamato all’ordine all’ultimo secondo) Menna riesce a far approvare la immediata eseguibilità della transazione Pulchra”.
“La copertura assicurativa da cui nasce la vicenda, resta inoltre ignota al dirigente (che ha ammesso in aula di non averne conoscenza) ma era ben nota al sindaco che si è limitato a dire che è stata azionata”.
La delibera approvata “ancora una volta penalizza, in termini di costi del servizio, i cittadini vastesi”. Il centrodestra accusa Menna di fare “un evidente uso della cosa pubblica per il solo fine della sua rielezione”.
Secondo il Movimento 5 Stelle, i conti non tornano: “La transazione prevede infatti che il Comune rinunci ad ogni pretesa relativa al vecchio contratto di servizio mettendo quindi una pietra tombale sulle rivendicazioni più volte avanzate dai nostri portavoce Dina Carinci e Marco Gallo in merito agli illegittimi aumenti tariffari applicati dalla Pulchra nel periodo 2010-2018 e accettati passivamente dal Comune”, sostengono i pentastellati ne comunicato in cui affermano che, “sommando gli importi indebitamente elargiti alla Pulchra, si arrivi nel 2017 alla cifra complessiva di un milione 200 mila euro, cui bisogna aggiungere 120 mila euro di Iva e almeno 200 mila euro per il 2018, più interessi. Si arriva quindi a un importo molto vicino a quello del decreto ingiuntivo e il Comune avrebbe potuto chiudere compensando sostanzialmente alla pari, senza dover quindi pagare gli 870 mila euro previsti dalla transazione”.
“Il sindaco Menna ci dice che una eventuale causa con la Pulchra per rivendicare gli importi da noi calcolati durerebbe anni e quindi non sarebbe fattibile. Intanto il M5S ha segnalato queste irregolarità fin dal 2018”, ma Menna “non ha mai provveduto all’impegno preso
in Consiglio comunale, ha dormito per due anni – polemizzano i pentastellati – e oggi ci viene a dire che non c’è tempo per
affrontare un’eventuale causa con Pulchra? Ma di quale causa si tratterebbe? Qui siamo in presenza di palesi e ripetuti errori contabili, ammessi dalla stessa Pulchra, che potrebbero essere corretti immediatamente, se solo lo si volesse, chiedendo al fornitore l’emissione delle relative note di credito e bloccando i pagamenti per gli importi reclamati”.