Ritorna ancora il Natale
e con la gioia mi porta la vaghezza
di un sogno svanito
in un mondo malato
astretto, scorato.
Il sapore antico
delle crispelle,
l’odor del rosmarino
nei torcinelli, il presepe,
la novena e il canto corale,
un nostalgico suon di ciaramelle,
la candida neve
e nel tepor delle stalle
un belar di pecorelle.
Natale,
dai media ormai reso banale
sempre nuovo e sempre uguale.
Speranza in un Bimbo che nasce,
tristezza di un anno che muore
che porta la mente al passare
veloce dei giorni
e all’eterna notte gelida e nera.
Ma è solo un istante
un fugace pensiero
domani sarà ancor primavera.
Pierino Giangiacomo