Durante questo viaggio stiamo ascoltando: More than Words (Extreme, 1991)
Il viaggio tra Molise e Abruzzo continua. Dopo la bella esperienza con la visita del Faggio del Pontone, vicino Passo Godi (puoi rileggere la tappa qui), iniziamo a scendere verso il borgo di Scanno che sarà la nostra prossima tappa.
Con tornanti impegnativi, la strada inizia a planare verso la valle. Come al solito, la natura tutt’attorno inizia il suo processo di trasformazione dovuto all’altitudine e cambia sia di forme che di colori.
Paesaggi e scorci straordinari si aprono davanti i nostri occhi. Per assistere meglio, decidiamo di accostare l’auto, fare qualche foto e respirare a pieni polmoni. Ecco l’incredibile valle che si trova qualche chilometro prima del centro abitato di Scanno.
Arriviamo in paese e ci dà il benvenuto nel borgo un arcobaleno che sembra lanciarsi dal campanile della chiesa di Santa Maria in Valle verso le montagne tutt’attorno.
Passiamo nella piccola piazzetta dove facciamo qualche chiacchiera con alcuni signori seduti sulle panchine.
Proseguiamo con una passeggiata nella parte antica di questo che è sicuramente uno dei borghi più belli d’Italia.
Oltre la bellissima Santa Maria in Valle (che hai visto nelle foto precedenti), sono tante le chiese nel centro storico di Scanno che vale la pena visitare.
Quella a cui sono “affezionato” è la Chiesa di Sant’Eustachio perché la vidi anni fa durante una massiccia e difficile opera di restauro e ora la vedo risplendere.
Entrando, in alto sulla destra, potrai ammirare un antico e piccolo organo che, io personalmente, resterei a guardare per ore e ore per quant’è bello.
Continuiamo questa piacevole passeggiata per Scanno passando sotto archi, vicoli stretti, piazzette, fino a quando il corso principale si apre di fronte a noi.
Il profumo di biscotti appena sfornati anticipa e solletica un nostro desiderio. Non dimentichiamocelo! Siamo nella “patria del Mostacciolo al cioccolato” che forse proprio qui raggiunge livelli di gusto e bontà difficilmente ripetibili.
Per questo decidiamo di passare a trovare un amico che proprio in questa via ha un forno.
Con lui ci fermiamo a parlare un po’, soprattutto sul fatto che dopo la riapertura dovuta al lockdown si rinizia a vedere il ritorno dei turisti in paese e questo ci dà sollievo.
Prima di riavvicinarci alla piazza principale, passiamo a visitare un luogo molto particolare. È la Chiesa di San Giovanni Battista, dov’è conservata un’interessante collezione di statue sacre realizzate tra il Seicento ed il Novecento, che sono oggetto di culto da parte della popolazione scannese.
Passiamo poi davanti alcuni laboratori orafi che conservano ancora l’antica tradizione della Presentosa. È un gioiello tradizionale, spesso fatto in oro, indossato dalle donne abruzzesi nelle grandi occasioni di festa.
È di forma tonda circondato da dentellature e, a volte, impreziosito da pietre preziose. “Presentosa” dovrebbe significare “dono”, ma c’è anche chi la collega alla “presentazione per il fidanzamento”, oppure alla “presunzione femminile” dato che quando viene indossato viene spesso messo in bella mostra dalle donne.
Lasciamo il centro del paese per fare un breve e facile trekking. Prima di arrivare all’inizio del sentiero, ci fermiamo in uno dei luoghi che permette di fotografare il borgo di Scanno da uno dei punti migliori.
Da qui si riesce a ricevere evidenza reale della sua bellezza. Se ti piace la fotografia, avrai già una foto fatta qui. Altrimenti, ti lascio qui le coordinate GPS per raggiungere questo punto preciso e fare la tua foto.
Hai mai visto il Lago di Scanno a forma di cuore? Credo sicuramente di sì perchè sono tantissime le foto che girano in rete.
Decidiamo di percorrere il Sentiero del Cuore che ci porta in uno degli scorci più belli e fotografati d’Abruzzo e d’Italia.
È possibile arrivare su questo belvedere attraverso due sentieri. Il primo che parte dal sottostante lago (leggermente più impegnativo) e il secondo – che abbiamo scelto noi – che parte dal centro abitato di Scanno (adatto praticamente a tutti) e che, in circa 45 minuti, ti accompagnerà a vedere il lago di forma di cuore.
Entrambi si ricongiungono davanti l’Eremo di San Egidio per poi proseguire sullo stesso sentiero.
C’è come una forza magnetica che ti attrae verso questo luogo, sarà la forza della bellezza, pura e incondizionata?
Quell’energia e quella voglia di andare a vedere da vicino quello che la natura è capacità di fare e di dare?
Credo che questo luogo, come molti altri in Italia, abbia qualcosa di particolare, oltre l’evidente bellezza.
Qualcosa che ha il potere di rivitalizzare in noi stessi la voglia e l’esigenza di sentirci bene, qualsiasi cosa accada, stimolare la nostra resilienza ai fatti della vita. Ritrovare un equilibrio con la natura che, spesse volte, significa anche un importante equilibrio con noi stessi.
Ecco perché sia noi, che tantissimi altri visitatori, veniamo in questo luogo molte volte all’anno per provare quelle sensazioni di pace e tranquillità di cui, forse, siamo positivamente e inconsciamente dipendenti.
Dopo una caffé nel termos e un gustoso mostacciolo al cioccolato, torniamo indietro e ci rimettiamo in auto per ripartire.
Quale sarà la prossima tappa del diario di viaggio “La Bellezza ai tempi del Covid”?
Roberto De Ficis – Travel & Food Blogger
<< tappa precedente (Faggio del Pontone, Passo Godi) | tappa successiva (Eremo di San Domenico) >>
*il viaggio e le fotografie sono state realizzate tra il mesi di maggio e ottobre 2020 nel pieno rispetto delle regole anti covid e seguendo accuratamente le disposizioni dei vari DPCM in vigore.
Durante questo viaggio stavamo ascoltando: More than Words (Extreme, 1991)