Si è svolta questa mattina, nelle scuole primarie di Vasto, la cerimonia di consegna de “La Valigia di Abdul”, iniziativa nata grazie al progetto Siproimi e gestita dalla cooperativa Pianeti Diversi del Consorzio Matrix in collaborazione con le professioniste del doposcuola “L’acchiappasogni”.
“Il progetto – spiegano gli organizzatori in un comunicato – vuole rappresentare un aiuto e un sostegno alla scuola, in particolare alle figure che lavorano per la crescita di bambini che presentano particolari deficit e che seguono un programma didattico differente dal gruppo classe. Un’occasione di crescita e integrazione per i migranti che si sono impegnati a creare materiali utili a persone svantaggiate”.
“La valigia di Abdul” ha visto il coinvolgimento “a distanza” dei migranti nella realizzazione di giochi didattici, che simbolicamente sono stati custoditi in una valigia di cartone intesa come bagaglio di conoscenza e di viaggio che accompagnerà gli alunni con bisogni speciali durante l’arco del percorso scolastico. In questo modo insegnanti, genitori e alunni avranno un sostegno concreto e creativo che andrà a favorire lo scambio interculturale. “Il Siproimi di Vasto – sottolineano – ha negli anni sempre portato avanti una serie di iniziative che hanno avuto al centro il dialogo interculturale tra paesi diversi; per scoraggiare stereotipi e i pregiudizi e per favorire valori come la tolleranza e la diversità”.
“Oggi, nella Giornata Internazionale per diritti dei Migranti, questa consegna simbolica nelle scuole primarie di Vasto ha avuto un grande significato – dichiara Anna Bosco, assessore all’Istruzione -. Furono anche i nostri nonni quelli che partirono con la valigia di cartone in fuga dalla miseria, dalla guerra con il sogno di una esistenza dignitosa. Grazie ai ragazzi del Siproimi Vasto, Aya, Abdul, Moses e Islauddin, alla dottoressa Valentina Di Petta, arteterapeuta del Consorzio Matrix e ad Alfonso Damiano, coordinatore del progetto. La Valigia di Abdul, in questa ricorrenza particolare, porta dentro di sè un messaggio importante: nessuno di noi deve essere mai giudicato o discriminato per quello che non ha potuto scegliere nella vita, per il suo paese di nascita, per il colore della pelle, per le proprie condizioni di vita o di salute”.
“Queste sono le occasioni dove è possibile cogliere e toccare con mano il senso profondo dell’inclusione – afferma Valentina Di Petta -. La gratitudine e la commozione presente è motivo di orgoglio per i nostri beneficiari, i veri protagonisti di ogni progetto”.