Continua la discussione sulla bozza di Regolamento di gestione della Via Verde. Non sono bastati l’intervento del presidente della Provincia di Chieti, Mario Pupillo, in merito all’assegnazione delle aree residuali e la conseguente rassicurazione sulla presunta “via delle bancarelle” [LEGGI]; associazioni ed esponenti politici, tornano ad esprimere dissenso e perplessità.
“In riferimento alla bozza di Regolamento di gestione della Via Verde predisposta dalla Provincia di Chieti – commentano dal Forum Civico Ecologista – ci sono da chiarire alcuni importanti aspetti legati al territorio vastese. Da documentazione in nostro possesso sappiamo che la Provincia di Chieti, il 30/09/2020 ha provveduto a trasmettere ai Comuni interessati dalla Via Verde la bozza di Regolamento al fine di condividerne preventivamente i contenuti, le modalità e i meccanismi di gestione; inoltre, in data 06/11/2020, la Provincia ha invitato le stesse Amministrazioni comunali a partecipare alla riunione del 19/11/2020 per recepire i suggerimenti, le integrazioni e le correzioni al Regolamento avanzate dai vari Comuni della Costa dei Trabocchi. Sempre dai documenti in nostro possesso, emerge che ben dieci aree”, interessate dal Regolamento, “ricadono all’interno del territorio vastese”.
“Due sono i consiglieri provinciali di Vasto – affermano – Vincenzo Sputore e Nicola Tiberio. Viene dunque da chiedersi perché due consiglieri di Vasto, in Provincia, di fronte ad un progetto così importante e dirimente per il nostro territorio, non abbiano pensato di mettere al corrente la città di quanto stava avvenendo in Provincia, a maggior ragione se si consideri che Sputore ha la delega alla Via Verde. Vogliamo infatti ricordare – proseguono – che i tratti interessati nel territorio vastese sono tra quelli di maggior pregio naturalistico e su cui, stando alla bozza di Regolamento, potrebbero nascere impianti sportivi all’aria aperta, aree per ombreggi, aree per la ristorazione, aree di svago, piccole aree attrezzate, nonché parcheggi”. Per il Forum è “inammissibile che la costa vastese, che dovrebbe fare sfoggio delle sue ricchezze naturalistiche” debba invece “fare posto ai servizi anzidetti: un intollerabile sfregio al nostro territorio. Dov’è la tanto vantata tutela del territorio dei rappresentanti locali in Provincia? – si chiedono – Quale ruolo hanno avuto i due consiglieri vastesi in Provincia nella stesura del Regolamento? A queste domande i due suddetti consiglieri dovrebbero rispondere, in virtù del loro ruolo pubblico, per metterne a conoscenza l’intera cittadinanza”.
Perplessità e contrarietà anche dal nuovo polo civico La Buona Stagione, che in un comunicato a firma della candidata sindaca Alessandra Notaro, lamenta “un’assenza di trasparenza, condivisione e rispetto delle tante componenti sociali sul tema”.
“Occorre avere un obiettivo condiviso – sottolineano da La Buona Stagione – e non può essere altro se non quello di preservare la bellezza come esercizio del diritto di godere tutti del patrimonio naturalistico nel presente e nel futuro. La Via Verde doveva rappresentare l’infrastruttura principale del ‘parco’ di cui si è parlato in questi anni e solo pensata in questo contesto ‘protetto’ sarebbe il volano di sviluppo turistico per il nostro territorio del vastese. In quest’ottica – proseguono – devono trovare spazio servizi, attività imprenditoriali possibili, sostenibili e minimamente impattanti. Invece di accanirsi con il cemento, bisognerebbe allargare l’orizzonte e pensare ad un progetto più ampio, perché chi percorre la via verde da cicloturista possa raggiungere in sicurezza il centro abitato ed anche i paesi dell’entroterra per godere di un ventaglio di offerte più ampio che comprende arte, enogastronomia e tradizioni”.
Sviluppo sostenibile e tutela del territorio, quindi, come punti di forza della Via Verde.
Anche per Confesercenti e per il presidente provinciale Menna “ogni possibile intervento per la costruzione di servizi a favore dei turisti deve tenere necessariamente conto della tutela del paesaggio, della qualità ambientale e del consenso di tutti gli attori Istituzionali e associativi che ci sono in campo. Per questo reputiamo che si debba aprire una stagione di condivisione e partecipazione a livello provinciale e non solo dei singoli comuni”. Secondo Confesercenti “lo strumento regolatorio messo in piedi dalla Provincia, può rappresentare uno strumento valido se pensato con uno sguardo a lungo termine, e soprattutto nell’ottica di uno sviluppo turistico sostenibile con l’obiettivo ambizioso di regolamentare l’utilizzo di tutte le aree pubbliche a ridosso della pista ciclopedonale. Chiediamo che ci sia un confronto largo – sottolinea il presidente Menna – che ricomprenda anche le associazioni di categoria, per far sì che si arrivi ad una stesura condivisa del regolamento, che tenga conto delle esigenze di un territorio che vuole fare dell’ambiente e del paesaggio il suo punto di forza”.