Da oggi l’Abruzzo è nuovamente in zona arancione dopo il breve ritorno in rosso di ieri in seguito alla sospensiva accolta dal Tar [LEGGI]. Negozi aperti (anche se in molti hanno deciso di non chiudere ugualmente nel sabato di purgatorio), ma per bar e ristoranti bisognerà attendere il ritorno in zona gialla così come per la possibilità di spostarsi liberamente da un Comune all’altro.
L’attesa è ora quindi per il ritorno nella fascia di rischio più bassa. Stando all’ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza, da oggi decorre il periodo di 14 giorni necessario a tale passaggio, vincolato agli indicatori della situazione Covid-19 in regione. Tradotto: se tutto va bene, l’Abruzzo tornerà giallo dopo Natale, il 27 dicembre.
Su questo punto i gruppi di opposizione in Regione sono state fortemente critici con la maggioranza di centrodestra rimproverandole il “pasticcio” dell’ordinanza anticipata di Marsilio, poi impugnata dal Governo, che ha causato lo slittamento dei tempi.
Per bar e attività ristorative attualmente sono possibili solo l’asporto e la consegna a domicilio, con la zona gialla potrebbero, invece, stare aperti con servizio ai tavoli dalle 5 alle 18 (rispettando le norme dell’ultimo dpcm come il numero limitato di posti per tavolo).
[ant_dx]In queste ore, quindi, sono numerose le richieste affinché Regione e Governo trovino un accordo per anticipare i tempi per salvare il pranzo di Natale e gli acquisti natalizi permettendo gli spostamenti tra Comuni.
Attualmente gli indicatori sulla pandemia in Abruzzo mostrano dati in linea con la media nazionale. I dati diffusi due giorni fa dalla Regione evidenziano il 34,92% dei posti letto occupati in terapia intensiva, il 43,39% dei posti letto in terapia non intensiva e un indice Rt dello 0,82 (il Molise, in zona gialla, è quello che ha il valore più alto di tale indice in Italia, l’1,48; la Basilicata con lo 0,66 quello più basso).
A penalizzare la nostra regione, come certificato dall’Istituto Superiore dela Sanità, è la capacità di monitoraggio e tracciamento: dato, questo, che ci posiziona tra le ultime in Italia e che evidenzia la difficoltà nel monitorare i contatti stretti, dei casi in quarantena e in isolamento e nelle attività di laboratorio.
GLI APPELLI – Nove associazioni di categoria (Casartigiani, Cia, Claai, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Confesercenti e Legacoop) hanno firmato il seguente appello: “Governo e Regioni tornino subito a parlarsi nelle sedi istituzionali deputate, fuori dalla aule giudiziarie, evitando iniziative unilaterali che nuocciono solo agli abruzzesi. Perché interesse comune è che, per Natale, sulla cartina geografica anche l’Abruzzo sia colorato di giallo come il resto d’Italia, consentendo a diverse attività come ristoranti e bar di poter tornare al lavoro, ipotesi, questa, che però alla luce dell’ordinanza emanata ieri dal ministro della Salute, Speranza, diventa molto difficile”.
Sulla stessa linea i coordinatori regionali di Lega (Luigi D’Eramo), Fratelli d’Italia (Etelwardo Sigismondi), Forza Italia (Nazario Pagano), Udc (Enrico Di Giuseppantonio) e Idea-Cambiamo (Mimmo Srour) che rivendicano l’anticipazione dei tempi, illegittima come confermato dal Tar dell’Aquila, aggiungendo: “L’Abruzzo e la sua economia rischiano seriamente di restare asfissiati dalla burocrazia creata dai Dpcm del governo Conte. Condividiamo l’attività del presidente Marsilio, che vuole rendere più snella una burocrazia lenta e vischiosa, in un momento particolarmente difficile per la tenuta sociale ed economica del paese. Ora il governo Conte dia immediate e obiettive risposte ai commercianti e ai cittadini abruzzesi, perché in gioco c’è la sopravvivenza di migliaia di attività e di posti di lavoro e ogni polemica risulta inutile e dannosa per l’interesse regionale”.