È stato presentato oggi pomeriggio, in diretta Zoom e sulla pagina Facebook del Consorzio Vivere Vasto Marina, “Un progetto per il futuro di Punta Penna”, progetto di riqualificazione dell’area realizzato dal giovane architetto vastese, Giammaria Racano.
Un progetto che, come spiegato da Racano, “nasce dall’antitesi tra la riserva naturale nata nel 1997 e la vocazione industriale che ha l’area dai tempi di post-costruzione del porto, quindi tra la seconda metà degli anni ’40 e l’inizio degli anni ’50. Si tratta di un progetto di recupero dei paesaggi degradati e compromessi delle aree retro industriali“. Studio che, tra le altre cose, analizza il possibile “cambio di destinazione delle fabbriche inquinanti” e, dal punto di vista storico-culturale, la “riconnessione di tutte le aree di valore”. Tutto il progetto è “una visione a 30/40 anni, che si sviluppa in vari momenti”.
La presentazione, nel corso della quale Racano ha illustrato il suo progetto, rispondendo anche alle domande dei partecipanti, ha portato l’attenzione su temi che vanno “dallo sviluppo del territorio a tutti i progetti di enti differenti che purtroppo non comunicano tra loro – sottolinea l’architetto -. Criticità che torneranno ad affliggerci ogni volta che si andrà a sviluppare qualcosa nel territorio”.
Studio, oggetto della tesi di laurea di Giammaria, del quale Zonalocale si era occupata già nel 2017 [LEGGI]. Ci sono state dimostrazioni di interesse concreto in questi ultimi 3 anni? “Basti pensare che è stato spostato il passaggio della Via Verde per non attenzionare la zona industriale – risponde -. Questo dimostra che non c’è volontà, non c’è intenzione, e ci sono tanti interessi da parte di molte persone per cui le cose è meglio che restino così. In caso contrario avrebbero quantomeno modificato il piano di assetto della riserva”.
“Siamo tutti uniti – afferma nell’intervento conclusivo il presidente del Consorzio, Piergiorgio Molino – e riusciremo a trovare le giuste strade per portare sotto la lente di ingrandimento delle istituzioni la discussione e quindi la realizzazione di questa progettualità. È quello che ci auguriamo”.