ORE 21 – L’Abruzzo sarà zona rossa fino a domenica. Il presidente Marsilio dice: “Pochi minuti dopo la pubblicazione della sentenza del Tar, ho ricevuto la telefonata del ministro Speranza che mi trasmette il testo dell’ordinanza, alla sua firma questa sera, che riconosce l’Abruzzo in zona arancione. A partire da domenica. Si consuma così uno di quei capolavori di burocrazia amministrativa che rende le istituzioni incomprensibili ai cittadini”.
Il ministro Francesco Boccia commenta così la vicenda: “Con la sentenza del Tar Abruzzo che ha sospeso l’ordinanza del Presidente Marsilio, che aveva autonomamente portato la Regione da zona rossa ad arancione, è stato rispristinato il principio della tutela prioritaria della salute. È necessario sempre lavorare insieme, soprattutto quando si devono prendere decisioni che impattano sulla tutela della salute dei cittadini; è necessario sempre rispettare le regole comuni che insieme ci siamo dati, praticando il principio costituzionale di leale collaborazione tra livelli istituzionali. Il governo è sempre stato, e continuerà ad essere, al fianco dei cittadini abruzzesi per rafforzare le reti sanitarie e ristorare tutti i comparti economici costretti a fare duri, ma necessari, sacrifici per proteggere la vita difendendo la salute di tutti. Non è tempo di polemiche ma di riprendere con il presidente Marsilio un lavoro comune”
Ore 20, l’Abruzzo torna zona rossa – Il Tar dell’Aquila accoglie la richiesta del governo: i giudici amministrativi sospendono l’ordinanza con cui il presidente della Regione, Marco Marsilio, ha deciso il passaggio dell’Abruzzo in zona arancione.
Si applicano quindi le norme più restrittive. Di conseguenza, chiuse le scuole dalla seconda media fino al quinto anno delle superiori.
È durata mezz’ora l’udienza di oggi pomeriggio. In videoconferenza, l’Avvocatura dello Stato, in rappresentanza della presidenza del Consiglio e del ministero della Salute, e l’Avvocatura regionale hanno esposto le loro motivazioni. Si sono scontrate due tesi opposte: da un lato quella dell’esclusiva competenza del governo sulla normativa riguardante il contenimento della pandemia, dall’altra quella secondo cui, visto il calo della curva del contagio, non sussisterebbero rischi per la salute e, quindi, verrebbero meno le motivazioni d’urgenza sostenute dagli avvocati che difendono la posizione di Palazzo Chigi. Il presidente del Tar Abruzzo, Umberto Realfonzo, ha accolto la richiesta di sospensiva.
Mentre andava in scena la battaglia legale, a Roma si riuniva la cabina di regia che prendeva atto del miglioramento dei dati e classificava l’Abruzzo nella fascia di rischio moderato, compatibile con la zona arancione. Ora tocca al ministro della Salute, Roberto Speranza. Deve decidere se firmare la nuova ordinanza, che comunque non entrerebbe in vigore prima di domenica. Unica certezza: da stasera – e per tutta la giornata di domani – l’Abruzzo è zona rossa.
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