Da ieri a San Salvo è possibile presentare la richiesta per accedere ai buoni spesa predisposti grazie al nuovo fondo di solidarietà alimentare del Governo.
Rispetto a quanto accaduto durante la prima ondata della pandemia, in primavera, il Comune ha chiesto alle attività commerciali, come ulteriore segno di vicinanza nei confronti di chi è in difficoltà, la disponibilità ad applicare sconti dal 5 al 10% sui prezzi di mercato.
“Con l’avviso riservato agli esercenti di San Salvo – dice il sindaco Magnacca – chiediamo, entro venerdì 11 dicembre, di comunicare la loro disponibilità ad accettare i buoni spesa, o per chi lo ha già fatto in precedenza con il decreto di aprile a riconfermare l’adesione, anche impegnandosi a praticare sui prodotti consegnati uno sconto. Un gesto di solidarietà dei nostri esercenti che sono certa non tarderà, come sempre, ad arrivare”.
“I buoni spesa per l’acquisto di generi alimentari e prodotti di prima necessità – sottolinea poi il sindaco – sono destinati a chi ha davvero bisogno e che sono esclusi coloro che già percepiscono dallo Stato altri sostegni come ad esempio il reddito di cittadinanza. La priorità andrà alle famiglie che hanno all’interno del loro nucleo componenti con disabilità, invalidità, malati oncologici e minori. La situazione attuale non è omogenea e occorre organizzarci in maniera tale che gli aiuti durino per il più lungo periodo possibile poiché non sappiamo quando potremo dirci fuori da questa emergenza.
L’ammontare mensile è stabilito in 100,00 € per richiedente, con un incremento di 50,00 € per ogni ulteriore componente del nucleo familiare fino a un massimo di 300,00 €. Le domande vanno presentate dal 4 al 14 dicembre 2020. La presentazione della domanda non equivale all’automatica erogazione del buono spesa.
A Vasto, probabilmente sarà possibile presentare le richieste a partire dalla prossima settimana.
Criteri per presentare le domande per accedere ai buoni spesa:
– residenza nel Comune di San Salvo o domiciliato da lungo periodo certificabile con contratto d’affitto o di proprietà;
– situazione di necessità in seguito a perdita, sospensione o chiusura attività dovuta all’emergenza Covid-19 (licenziamento, mancato rinnovo del contratto a termine, libero professionista che ha subito interruzione dell’attività lavorativa, titolare di P. Iva con fatturato medio mensile per l’anno in corso inferiore di almeno il 30% rispetto al fatturato medio mensile annualità 2019);
– non essere percettori di reddito di cittadinanza o reddito di emergenza o altre forme di sostegno pubblico e pensioni di vecchiaia e anzianità;
– ISEE inferiore o uguale a € 11.000,00.
La priorità sarà data alle famiglie con presenza di minori, anziani non autosufficienti e/o disabili a carico, malati oncologici e situazione di fragilità recate dall’assenza di reti familiari e di prossimità.